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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Arno, una stagione di lavori per salvare gli argini dal dissesto

Serena Stefani (Presidente CB2), al convegno “La manutenzione dei corpi idrici e delle sponde” riepiloga l’impegno del Consorzio per il fiume: tanti gli interventi per la mitigazione del rischio, programmati e realizzati dall’ente

“In questi giorni abbiamo visto un Arno dal volto minaccioso e preoccupante che ci ha tenuti   con il fiato sospeso. Le   paure di un 1966 bis, ci hanno accompagnato durante tutto il  week end. Per fortuna il lavoro fatto per la messa in sicurezza idraulica del territorio toscano ha mostrato gli straordinari risultati raggiunti, in tutti i tre comprensori attraversati dal fiume”.  La presidente del Consorzio 2 Alto Valdarno, che insieme al Presidente di ANBI Toscana Marco Bottino e al Presidente del Consorzio 4 Basso Valdarno, ha partecipato al convegno “La manutenzione dei corpi idrici e delle sponde”, durante il quale ha illustrato  gli interventi pianificati nel 2019 per il fiume. Tante risorse che si sono tradotte o si tradurranno in lavori e opere importanti.
Base di partenza, la manutenzione ordinaria, a cui l’ente ha destinato 250 mila euro, investiti, in Valdarno, per lo sfalcio della vegetazione erbacea ed arbustiva sulle barre sedimentate e sulle sponde, e in Casentino, per eseguire lavori programmati nei comuni di Pratovecchio Stia, Poppi e Castel San Niccolò. 
Con risorse regionali è stata invece finanziata la sistemazione delle arginature leopoldine a San Giovanni Valdarno: con un investimento complessivo che sfiora i 1.100.000 euro saranno realizzati  una scogliera in massi ciclopici al piede della scarpata della sponda destra in erosione, un nuovo inalveamento di magra, l’asportazione di arbusti e ceppaie dalla sponda destra e dal tratto di alveo,  una serie di opere trasversali per consolidare la sponda  e opere di riqualificazione ambientale del corso d’acqua.  

“Si tratta di un intervento particolarmente atteso da amministratori e  cittadini, legati da un rapporto antico e profondo al fiume, lungo il quale si snoda la frequentata “passeggiata””, ha commentato la presidente che ha continuato ad elencare l’attività pro-Arno. “Il 2019 – ha aggiunto - è anche l’anno   della realizzazione del piano straordinario di interventi per la mitigazione del rischio idraulico, attraverso la manutenzione della vegetazione e la salvaguardia delle opere, finanziata con le risorse del ministero dell’Ambiente attraverso il Quarto atto integrativo. Prevede il taglio di una parte della vegetazione che potrebbe rappresentare un ostacolo al deflusso delle acque, attraverso una selezione   studiata attentamente, in collaborazione con il Genio Civile Valdarno Superiore”. 

 L’Arno sarà poi protagonista di due interventi attualmente in fase di progettazione. Interessano Arezzo e alcune aree del Casentino e prevedono la sistemazione di opere esistenti e la riprofilatura di alveo e sponde per contrastare i fenomeni di dissesto. E ancora, progettato nel 2018, è stato completato da qualche mese, con finanziamenti provenienti dal piano di sviluppo rurale,  il consolidamento e il ripristino della difesa spondale dell’Arno, a Rassina, nel comune di Castel Focognano, a monte della confluenza con il Torrente Rassina.
Infine, l’ultima buona notizia per l’Arno. Sul fiume che scorre all’interno del comprensorio è stata dirottata una bella fetta dei cinque milioni e mezzo di euro messi a disposizione dall’accordo tra Regione Toscana e Autorità di bacino distrettuale dell'Appennino settentrionale per l’erogazione delle risorse stanziate  dal Ministero dell'ambiente.

Lavori sullle sponde dell'Arno

“Al Consorzio 2 Alto Valdarno è stato assegnato più di un milione e mezzo di euro. Di questi 900.000 euro saranno investiti sull’Arno: 300.000 saranno utilizzati  per la sistemazione idraulico forestale del fiume, nel tratto casentinese, attraverso un intervento che, nei comuni di Pratovecchio-Stia, Poppi, Castel San Niccolò, Bibbiena,  prevede la realizzazione  di opere di difesa spondale, in corrispondenza di erosioni e di crolli, e il taglio selettivo della vegetazione  sulla bassa sponda e sul fondo alveo; 600.000 saranno utilizzati per il ripristino di una erosione   in sponda sinistra dell’Arno, nel comune di Montevarchi. Questo è il complesso e articolato puzzle di interventi, reso possibile dall’attivazione di più fonti di finanziamento,  che ci consente di consegnare al territorio un fiume più bello pulito e fruibile, ma soprattutto più sicuro. Il nostro impegno sul fronte della prevenzione è massimo, grazie alle capacità progettuali del Consorzio; alla stretta collaborazione con le amministrazioni locali che, da sempre, ci stimolano ad intervenire e ci sostengono nei nostri percorsi; alla Regione  Toscana che, in termini di prevenzione del rischio idrogeologico, tanto ha fatto e ancora sta facendo per migliorare la qualità e la sicurezza dei corsi d’acqua, a cominciare proprio dall’Arno”, conclude la Presidente.

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