rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Attualità

"Siamo partiti cantando". Alla Severi un treno di parole e un flashmob per la Giornata della Memoria

Il video che racconta l’esperienza è stato interamente girato e montato dai ragazzi del corso multimediale

Su binari colorati, disegnati dai ragazzi con i gessetti, dal cortile della scuola Severi è partito un lungo treno che ha attraversato tutta la scuola per celebrare la libertà, la vita e la cultura.

Il treno ha sfrecciato sulle note di Gam gam, il celebre brano di Elie Botbo intonato dai flauti delle classi seconda e terza del corso Musicale Multimediale e da un coro dei ragazzi delle classi prime nell’atrio all’ingresso di via Alfieri.

Siamo partiti cantando: un flash-mob, un’iniziativa unitaria per la giornata della Memoria, lanciata come ogni anno a conclusione degli interventi di sensibilizzazione e di riflessione programmati in ogni classe, coinvolti studenti e docenti, insieme.

Siamo partiti cantando è il titolo di un libro di Matteo Corradini edito qualche anno fa dalla casa editrice RueBallu, illustrato in maniera incantevole da Vittoria Facchini e che racconta ai più giovani, sottoforma di diario, la storia di Etty Hillesum.

Quando Etty lascia il campo olandese di Westerbork sul convoglio che la porta ad Auschwitz, nello zaino ha una coperta, la Bibbia e una grammatica russa, la lingua materna. Dal finestrino riesce a far cadere un biglietto datato 7 settembre 1943 e indirizzato all’amica Christine: “Abbiamo lasciato il campo cantando, papà e mamma molto forti e calmi, e così Misha. Viaggeremo per tre giorni. Arrivederci da noi quattro”. Qualcuno trova il biglietto lungo i binari, lo raccoglie e lo spedisce alla destinataria.

Etty però non tornerà più: morirà ad Auschwitz due mesi dopo, il 30 novembre 1943. Non ha ancora compiuto trent’anni.

Di lei, però, ci rimangono le Lettere e un Diario, undici quaderni scritti tra il 1941 e il 1943 che aveva affidato ad un’amica chiedendole di pubblicarli se non fosse tornata. In Italia sono usciti per Adelphi, si rivelano un capolavoro letterario e raccontano senza sconti il crescendo della brutalità nazista.

“I ragazzi della Severi - spiega la Dirigente Scolastica, Chiara Savini - portano un carico speciale: parole preziose appuntate alle felpe, alle giacche o ai pantaloni: parole da conservare, custodire e portare nel loro futuro”.

Frutto, luce, buio, amico, libro, bicicletta: sono parole di vita e memoria tratte proprio dal libro di Matteo Corradini.

Mentre il canto inonda la scuola, nell’atrio dove termina la corsa del treno, c’è un carrello pieno di libri. Sono titoli scelti dagli scaffali della biblioteca scolastica perché tramandano la memoria della Shoah: i ragazzi se li passano di mano in mano, testimoni del viaggio di altri ma anche del loro.

La musica e i libri sono di tutti e raccontano un percorso già iniziato ma ancora giovane, proprio come i protagonisti del flash mob: ci invitano ad agire, nella bellezza dell’arte e nella solidarietà, più forti dell’indifferenza. Fare Memoria è proprio questo: raccogliere tracce del passato e costruire nel presente.

“Questo treno umano - continua la dirigente - a differenza dei vagoni nazisti porta un messaggio e celebra la vita, la bellezza della natura, l’amore e la volontà di non replicare più la violenza della persecuzione. E sono proprio loro, i bambini e i ragazzi, l’ultimo treno che abbiamo per un futuro di pace e giustizia”.

Il video che racconta l’esperienza è stato interamente girato e montato dai ragazzi del corso multimediale.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Siamo partiti cantando". Alla Severi un treno di parole e un flashmob per la Giornata della Memoria

ArezzoNotizie è in caricamento