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Oltre 400 sfratti e 36mila edifici residenziali lasciati vuoti. Dalla Caritas: "E' emergenza"

L'approfondimento è quello presentato dalla Caritas di Arezzo che ha esaminato dettagliatamente il panorama provinciale

Oltre 400 sfratti, 1.321 richieste di contributi per pagare l'affitto e ben 36mila immobili vuoti, chiusi.
La fotografia è quella scattata dalla Caritas diocesana di Arezzo che, all'interno di "Disincanto - rapporto sulle povertà", approfondisce il tema legato all'emergenza abitativa.

L'assunto da cui prende le mosse la ricerca è quello dato da una semplice cifra: il 58,2% di coloro che richiedono aiuto ai centri di ascolto vivono in affitto.
Una cifra che molto spesso si trova a fare coppia con situazioni di difficoltà economica, problemi legati alla salute degli affittuari oppure, ancora, ad un lavoro che non c'è e che non è semplice reperire.

"Come tema di approfondimento - si legge nelle pagine del rapporto Caritas - abbiamo scelto quello riguardante l'abitazione. La casa si configura come un bene essenziale per la persona e per la famiglia. E' il nodo centrale della quotidianità e luogo fondamentale delle relazioni e della vita familiare. La maggior parte delle persone che si rivolge ai network Caritas vive in alloggi di locazione. Gli individui che vivono in affitto hanno un rischio di povertà doppio rispetto alla media generale e più che doppio rispetto a chi vive in un'abitazione propria o comodato gratuito". 

Ma il disagio abitativo, secondo l'indagine, non è solo causato dall'impossibilità di provvedere al pagamento della quota di affitto.

"Può essere legato - si legge ancora - anche alle condizioni strutturali della casa in cui si alloggia. Più una famiglia è oberata nell'affrontare spese dell'abitare e meno attenzioni vengono rivolte ad altri aspetti come le spese sanitarie, l'educazione dei figli, le attività culturali e il tempo libero. Gli aspetti legati all'abitare condizionano pesantemente il vivere quotidiano". 

Bando contributi affitti e Bando prevenzione fratti

La Regione Toscana con il sostegno dei comuni mette a disposizione dei fondi per sostenere le famiglie con situazioni reddituali difficili e che vivono in affitto. Si tratta di strumenti utili ai pagamenti dei canoni di locazione pretendendo così gli sfratti per morosità.

In totale il numero di domande presentate per il contributo affitti nel 2018 nella provincia di Arezzo è pari a 1.321. Il capoluogo con il numero più alto di richieste è quello di Arezzo (421) anche se, è Terranuova Bracciolini a presentare l'incidenza più elevata di domande ogni mille abitanti (81 con una percentuale del 6,6%). Seguono Foiano della Chiana (58), Bibbiena (71), Castiglion Fiorentino (73) e Capolona (28).

Nella sola provincia di Arezzo l'impegno economico per questo servizio è di oltre 3 milioni di euro all'anno con un contributo medio a famiglia di duemila euro. 

Per quello che concerne gli sfratti, nel corso del 2017, in tutta la regione è diminuita l'incidenza così come i valori assoluti. Il dato provinciale riporta un'importante decrescita del numero delle richieste (-20,9%) così come delle esecuzioni (-13,1%) e dei provvedimenti emessi (-6,2%).
Nel contesto toscano Arezzo però, tenendo conto del numero di famiglie che vivono in affitto (18.174) e il numero di sfratti eseguiti (444), risulta essere una delle più in difficoltà insieme a Prato e Pisa. 
In questo senso significativi sono anche i dati riguardanti gli accessi e le domande presentate per il bando prevenzione sfratti. Il contributo medio erogato è stato di 5.412 euro cifra che è stata sufficiente a sanare il 74,1 per cento del debito complessivo dei 21 beneficiari residenti ad Arezzo.

Immobili vuoti o chiusi

A dati relativi ai due servizi regionali di supporto alle famiglie e con i quali è possibile sanare situazioni di morosità, vanno aggiunti anche i numeri riguardanti la disponibilità di alloggio.

In tutto il territorio provinciale si contano oltre 36mila immobili con destinazione residenziale completamente vuoti o chiusi. Il comune di Montevarchi è quello con il numero maggiore di edifici non utilizzati (8.000 unità) seguito da quello di Arezzo (3.500).

"A queste cifre - spiegano ancora da Caritas - va aggiunto che sempre più cittadini fanno richiesta delle "case popolari" tramite gli appositi bandi pubblici ma le statistiche ci dicono che negli ultimi anni solo il 14 per cento degli aventi diritto ha realmente ottenuto un alloggio di edilizia residenziale pubblica".

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