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Sette anni dal referendum sull'acqua pubblica. L'amaro commento del Comitato

Il commento del Comitato Acqua Pubblica di Arezzo e del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua a distanza da sette anni dal referendum per la ripubblicizzazione mai applicato. Il 12 e 13 giugno 2011 votammo e vincemmo i due referendum per...

Il commento del Comitato Acqua Pubblica di Arezzo e del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua a distanza da sette anni dal referendum per la ripubblicizzazione mai applicato.

Il 12 e 13 giugno 2011 votammo e vincemmo i due referendum per l'acqua bene comune, con i quali oltre 26 milioni di cittadini italiani intesero bloccare le privatizzazioni ed eliminare il profitto per i gestori. 
Da allora sono cambiati tanti governi e tutti hanno ignorato e contraddetto la volontà popolare favorendo di nuovo la privatizzazione del servizio idrico e degli altri servizi pubblici locali, reinserendo in tariffa il profitto garantito ai gestori e promuovendo fusioni e aggregazioni per favorire le multiutility 

Inoltre, la crisi idrica, aggravata dal surriscaldamento globale e dai relativi cambiamenti climatici, ha fatto emergere le responsabilità di una gestione di stampo privatistico che risparmia sugli investimenti infrastrutturali per massimizzare i profitti. Ribadiamo che oggi più di ieri è necessaria una radicale inversione di tendenza ed è sempre più importante riaffermare il valore paradigmatico dell'acqua come bene comune, ribadendo che: l'acqua è un diritto umano universale ed è la risorsa fondamentale per l'equilibrio degli ecosistemi; l'acqua è un obiettivo strategico mondiale di scontro con il sistema capitalistico-finanziario; la gestione partecipativa delle comunità locali è un modello sociale alternativo; è necessario giungere ad un sistema di finanziamento degli investimenti per le infrastrutture idriche basato sulla fiscalità generale e su un meccanismo tariffario equo, che serva a coprire i soli costi del servizio ma escluda il profitto. Intendiamo anche denunciare come oggi la privatizzazione dell'acqua passi attraverso processi più subdoli come le fusioni tra aziende e i pericolosi meccanismi tariffari predisposti da Arera, la quale ha dimostrato di non tutelare né il servizio idrico né gli utenti, ma solo gli interessi delle aziende che dovrebbe controllare. Per cui ne chiediamo lo scioglimento e il ritorno delle competenze sul servizio idrico integrato al Ministero dell’Ambiente. 

In occasione del 7° anniversario del referendum, forti di quella straordinaria partecipazione democratica rilanciamo il nostro impegno e la nostra mobilitazione, sfidando il nuovo governo M5S-Lega appena insediato a dare realmente attuazione all'esito referendario con iniziative legislative concrete .

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