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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Servizio idrico. Ait: "Una holding pubblica, unica e regionale? Lavoriamo a questo progetto"

Il governatore Enrico Rossi ha dato forza alla società unica, pubblica e regionale per la gestione futura del servizio idrico integrato, con la sua proposta di una holding pubblica. Il direttore generale dell’Autorità Idrica Toscana, Alessandro...

Il governatore Enrico Rossi ha dato forza alla società unica, pubblica e regionale per la gestione futura del servizio idrico integrato, con la sua proposta di una holding pubblica.

Il direttore generale dell’Autorità Idrica Toscana, Alessandro Mazzei, non vuole entrare nel merito politico della ripubblicizzazione dell’acqua, ma sostiene che a fronte di queste indicazioni AIT lavorerà da subito a questo progetto.

“La prospettiva della holding pubblica – dice Mazzei – era già stata indicata dal sindaco di Firenze e ha cominciato a mettere le gambe in concreto all’interno della conferenza territoriale fiorentina, i cui sindaci hanno già decretato che Publiacqua, alla scadenza del contratto nel 2021, sarà ripubblicizzata. Ma adesso la partita si fa più ampia e più interessante. È una proposta che dovrà essere discussa dall’assemblea dell’Autorità Idrica Toscana e la decisione dovrà essere presa all’interno di questo organo dai 50 sindaci che ne fanno parte, in rappresentanza di tutti i Comuni e quindi dei cittadini toscani”.

Il percorso sarà lungo e complesso, sia sul piano giuridico-procedurale, sia sul piano economico-finanziario. Rispetto al primo argomento serve intanto partire dalla scadenza della prima concessione di Publiacqua e costruire un iter amministrativo e contrattuale che possa portare alla costituzione della holding prima del 2034, anno in cui scade il contratto con il gestore GAIA, che si occupa della Versilia e della Lunigiana.

“Sono tre i temi principali da affrontare in questo contesto – spiega ancora Mazzei –: 1) liquidare i privati che attualmente fanno parte delle società di gestione (e il costo è piuttosto elevato); 2) non disporre aumenti ulteriori delle tariffe; 3) mantenere in certi casi gli investimenti programmati e in altri casi aumentare gli investimenti sulla rete acquedottistica e sulla parte dell’impiantistica depurativa.

Questi tre capisaldi per una futura efficiente holding pubblica regionale dell’acqua sembrano difficili da sostenere tutti insieme, ma sono obiettivi possibili che possono essere perseguiti anche per il gran lavoro svolto in questi anni dai gestori toscani che hanno fatto attività manutentive e nuove opere utili a poter considerare positivo il capitale industriale acquisito. A fronte di tutto questo, non sarà soltanto il giusto principio dell’acqua pubblica ad affermarsi, ma anche il servizio idrico a trovare la sua soluzione piena in qualità ed efficacia”.

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