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Sentenza Corte d'Appello su sanzioni Consob. Giorgianni: "Il segreto di Pulcinella"

"Dalle motivazioni con cui la Corte d’Appello di Firenze ha deciso di cancellare alcune delle multe emesse da Consob nel 2017, (perché secondo i giudici conosceva la situazione grazie a documenti e informazioni ricevuti da Bankitalia), ne consegue...

"Dalle motivazioni con cui la Corte d’Appello di Firenze ha deciso di cancellare alcune delle multe emesse da Consob nel 2017, (perché secondo i giudici conosceva la situazione grazie a documenti e informazioni ricevuti da Bankitalia), ne consegue quello che noi sosteniamo da tempo riguardo la responsabilità diretta degli organi di vigilanza. Risulta dunque con comprovata evidenza che Consob fosse stato informata del dissesto già nel 2013. Ma nulla fece a riguardo. Come nulla di concreto è stato fatto da Banca d'Italia".

Ad intervenire è la portavoce del gruppo Vittime del Salvabanche Letizia Giorgianni che ha preso parola in merito alla questione riguardante la sentenza della Corto d'Appello e le sanzioni ritirate agli ex dirigenti di Banca Etruria.

"Gli apicali organi di vigilanza si sono sempre fermati ad azioni di contrasto deboli e tardive: prima permettevano che dentro quelle banche avvenissero operazioni spericolate ed indecenti e poi si limitavano a multe ridicole, che il più delle volte non venivano neppure pagate dagli amministratori di quelle banche.

Ma si sta girando sempre intorno alle stesse informazioni, senza tener ancora conto delle conseguenze.

Che i controllori non avessero fatto il loro segreto è il segreto di Pulcinella. La truffa è stata sistemica, e non solo allo sportello. Lo gridiamo da anni, e siamo sempre più amareggiati di dover constatare che nonostante tutto, le vittime sacrificate nell'altare di un sistema corrotto e non più funzionale siano ancora i risparmiatori.

Di concreto in questa sentenza vediamo solo l'annullamento delle sanzioni agli amministratori che hanno portato la banca al crac, che alla fine, siamo pronti a scommettere, ne usciranno completamente impuniti.

Sul fronte dei rimborsi invece ancora nessuna certezza e sono migliaia i risparmiatori intrappolati nelle maglie dell'arbitrato Anac che non hanno nessuna notizia sul procedimento.

E la notizia che Tria abbia avocato a sé la delega sulle banche assomiglia tanto ad una bocciatura delle promesse di Bitonci e Villarosa; che da oggi potranno anche scaricare sul Ministro le responsabilità per non aver potuto mantenere le proprie promesse elettorali".

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