Sei Toscana: proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori
I sindacati: "Un atto dovuto per il protrarsi di una situazione di instabilità"
"Esprimiamo tutta la preoccupazione della RSU rispetto alle conseguenze che il protrarsi di una situazione di instabilità e di incertezza possa determinare sull'andamento delle relazioni industriali, sullo svolgimento del lavoro quotidiano e sulla qualità dei servizi erogati”.
Inizia così la comunicazione dell’apertura dello stato di agitazione dei lavoratori di Sei Toscana inviata oggi all’azienda da parte della rappresentanza sindacale unitaria.
“Anche a fronte della mancata erogazione del premio di risultato da parte di Sei Toscana (produttività relativa all'anno 2018), decisione assunta unilateralmente dall'azienda e in palese violazione dell'accordo siglato in data 18 maggio 2015 (ad oggi in proroga), - scrive la Rsu - dichiariamo, ai sensi del CCNL Utilitalia e della L.146/1990, l'immediata apertura dello stato di agitazione. In attesa di convocazione, entro i termini previsti dal CCNL e successiva valutazione dell'esito delle procedure di raffreddamento, - prosegue la rappresentanza sindacale unitaria - la Rsu si riserva di intraprendere tutte le iniziative del caso atte ad informare i lavoratori di Sei Toscana e l'opinione pubblica anche a mezzo stampa. La decisione di proclamare lo stato di agitazione, assunta all'unanimità dai componenti Rsu, è conseguente al “comportamento protratto ed inspiegabile da parte dell'azienda, che, a seguito dell'approvazione del bilancio relativo all'anno 2018, non solo non ha provveduto ad erogare il premio di risultato ma è ancora priva di una governance.
E' inaccettabile, pertanto, - conclude la Rsu di Sei Toscana - che scelte non riconducibili alla volontà e/o alla responsabilità diretta dei lavoratori, ma a giochi interni di potere, si ripercuotano sulle spalle dei lavoratori stessi. Questa situazione è dovuta al fatto che dopo il rinnovo del consiglio di amministrazione del 31 luglio scorso la società è da due mesi senza direzione, per poter riprendere la normale attività da troppo tempo sospesa è indispensabile che nel cda del 23 settembre vengano nominati i vertici aziendali”.