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Seggiolino "salva-bebè", Macrì: "Estra pronta a supportare la scuola. E' ora di metterlo in produzione"

Il seggiolino salva bebè esiste, è brevettato ma non è in produzione. Se ne parla ogni volta che si verifica una tragedia, ma passate poche settimane il dibattito si affievolisce fino a spegnersi. Adesso però c'è un'azienda del territorio che...

Il seggiolino salva bebè esiste, è brevettato ma non è in produzione. Se ne parla ogni volta che si verifica una tragedia, ma passate poche settimane il dibattito si affievolisce fino a spegnersi. Adesso però c'è un'azienda del territorio che potrebbe sostenere questo progetto. Ad annunciarlo è Francesco Macrì, presidente di Estra, che con un post su Facebook annuncia un impegno importante: "Con Estra - scrive -, assieme alle istituzioni, mi impegnerò perché questa soluzione tecnologica possa entrare in produzione e prevenire accadimenti così tristi".

Come? E' ancora presto da dire. Di contatti tra la società e l'Istituto Fermi di Bibbiena che ha brevettato il "Ricordati di me" ce ne sono molti soprattutto grazie ai progetti scuola lavoro. Non solo, Estra sta pensando anche ad una start up per l'innovazione tecnologica e questo progetto potrebbe calzare a pennello. "Noi siamo disponibili a supportare la scuola, a trovare un modo per veder realizzato a livello industriale questo seggiolino", spiega Macrì. E aggiunge: "La versione didattica che vediamo nelle foto appare complessa. In realtà una versione industriale sarebbe ben più semplice e di modesto impatto economico". Infatti le auto attuali sarebbero già predisposte per accogliere seggiolini in grado di inviare segnali acustici e di altro genere per indicare la presenza del piccolo a bordo. E il costo sarebbe di alcune decine di euro. Uno sforzo economico che tantissime famiglie non esiterebbero a sostenere.
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