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Scuole per l'infanzia. Per la Toscana 14 milioni per abbattere le rette, ad Arezzo destinati 350mila euro

Sono in tutto 14 i milioni di euro che saranno destinati ai vari comuni della Toscana per l'ampliamento, sostegno e sviluppo del sistema scuola dell'infanzia. A rivelarlo è la Regione Toscana stessa che, proprio in queste ore, ha annunciato...

Sono in tutto 14 i milioni di euro che saranno destinati ai vari comuni della Toscana per l'ampliamento, sostegno e sviluppo del sistema scuola dell'infanzia.

A rivelarlo è la Regione Toscana stessa che, proprio in queste ore, ha annunciato l'arrivo di risorse che il fondo nazionale per l'educazione da zero a sei anni ha destinato al territorio.

In tutto si tratta di circa 14 milioni di euro che "saranno utilizzati dalla Regione per ridurre le tariffe degli asili nido e dei servizi all'infanzia".

L'ente infatti "ha scelto di destinare le risorse, che sono in corso di erogazione a favore dei Comuni toscani, per ridurre il costo dei servizi a carico delle famiglie. Le indicazioni fornite alle amministrazioni comunali responsabili della progettazione degli interventi sono quindi state quelle di agire prioritariamente per un abbattimento delle tariffe di nidi e scuole dell'infanzia e, in generale, di operare per un ampliamento dell'offerta esistente, come ad esempio tramite prolungamenti di orario di funzionamento dei nidi e delle attività nel periodo estivo. I fondi statali sono stati ripartiti su base nazionale per perseguire due obiettivi principali: sviluppare il sistema "zerosei" in modo da ampliare la platea dei bambini accolti e sostenere quei territori che con le loro forze hanno fatto sì che negli anni una quota rilevante di bambini abbia potuto accedere ai servizi per l'infanzia. Sullo sfondo, la finalità trasversale di riduzione del costo dei servizi a carico delle famiglie".

Annualmente la Regione Toscana che destina oltre 18 milioni di euro di risorse proprie al sostegno e allo sviluppo del sistema di educazione prescolare da zero a sei anni, agendo sia sul versante del sostegno dell'offerta da parte dei Comuni, sia sul versante del sostegno della domanda da parte delle famiglie.

E per il territorio aretino?

Presto detto. Come già prontamente sottolineato nelle scorse settimane dall'assessore alle politiche sociali del Comune di Arezzo Lucia Tanti alle scuole per l'infanzia del territorio spetteranno 348.729,02 euro. Questa cifra sarà destinata all'abbattimento delle rette delle circa 1.300 famiglie che hanno iscritto almeno uno dei propri figli a questi istituti. Si tratta di circa 252 euro che annualmente potranno essere destinate agli aretini.

Ma il contributo come potrà essere acquisito? Ci sono delle condizioni da rispettare.

La giunta ha deliberato di erogare un contributo unico annuale in favore delle famiglie i cui figli risultano iscritti e frequentanti gli asili nido comunali, privati accreditati, le scuole dell’infanzia comunali e paritarie private, pari a 252,15 euro, purché siano residenti nel Comune di Arezzo, non siano beneficiari di altri contributi erogati allo stesso titolo, ad esempio i buoni scuola, non siano esenti per reddito o per segnalazione del servizio sociale, siano in regola con i pagamenti delle rette per l’intero anno scolastico 2017-2018 e, come ultimo requisito, che l’importo non superi il totale delle rette scolastiche corrisposte al Comune per quelle dell’intero anno.

Maggiori informazioni sulle modalità di accesso al contributo potranno essere reperite presso l’ufficio scuola del Comune di Arezzo.

/attualita/rette-scolastiche-alleggerite-di-250-euro-ecco-i-contributi-per-le-famiglie-aretine-come-presentare-le-richieste/ Ma non è ancora tutto. L’amministrazione dichiara che i costi per i lattanti (0-6 mesi) del nido è di 1.000 euro al mese, mentre i bimbi più grandi del nido (6 mesi – 3 anni) è di 800. Per le scuole dell’infanzia (3-6 anni) il costo medio calcolato dal Comune è invece di 500 euro. Il conto presentato alle famiglie, come detto, è di 580 euro per i nidi e 250 per le scuole dell’infanzia. Ma ci sono gli sgravi: sotto i 3.500 euro di Isee l’accesso al servizio è gratuito. Tra 3.500 e 50mila euro di Isee è proporzionale al reddito. Mentre oltre 50mila si applicano le tariffe più alte.

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