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Venerdì, 19 Aprile 2024
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"Riposi saltati e ferie negate", autisti dei bus in stato di agitazione. Stop straordinari, corse a rischio

Attivate le procedure di raffreddamento, rischio sciopero se il gestore Autolinee Toscana non offre soluzioni, i sindacati: "Pressioni e turni pesanti, la proprietà dia risposte"

Sono passati tre mesi dall'ingresso di Autolinee Toscana come gestore del trasporto pubblico su gomma nell'Aretino al posto di Tiemme: l'azienda del gruppo Ratp ha preso in gestione l'intero servizio Tpl della Toscana. All'avvio del quarto mese, i dipendenti hanno iniziato a protestare, per porre all'attenzione dell'azienda problematiche irrisolte che la pandemia Covid, con l'eplosione dei casi dovuti alla variante Omicron, ha acuito negli ultimi periodi. Ad esempio la mancanza di personale.Ma non solo, i lavoratori lamentano anche la penuria di mezzi a disposizione: mancherebbero ad esempio i bus di scorta da attivare per permettere la manutenzione degli altri.

Stato di agitazione

E così le sigle sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti sono entrate in stato di agitazione: "Da oggi è aperto lo stato di agitazione e contestualmente richiediamo l'attivazione delle procedure di raffreddamento nel dipartimento sud - Arezzo, Siena, Grosseto e parte di Livorno (precisamente la zona di Piombino) - di Autolinee Toscane Spa". In sostanza arriva il blocco degli straordinari: quei turni in più che finora avevano permesso all'azienda di evitare la cancellazione di alcune corse nell'Aretino, nonostante le assenze di alcuni conducenti per malattia.

Le ragioni dei sindacati

"Nonostante gli incontri tra le parti avvenuti nei giorni del 3 dicembre 2021, del 27 dicembre  2021, del 28 dicembre 2021, del 30 dicembre 2021 e 19 gennaio 2022 ad oggi quasi la totalità delle problematiche affrontate e discusse nelle suddette riunioni non ha avuto risposte concrete", dicono i sindacati nella lettera inviata al gestore. Le risposte non sono considerate "minimamente soddisfacenti". In particolare, riguardo alla carenza di personale, "non dovuta solamente alla pandemia in atto". La quale "fa sì che i dipendenti di Autolinee Toscane Spa siano sottoposti a continue pressioni rispetto a richieste di straordinari, saltati riposi e ferie negate". C'è poi "la mancata risposta rispetto a una modifica dei turni che riteniamo particolarmente pesanti e con nastri lunghissimi". Infine c'è il "mancato rispetto della normativa di secondo livello - cioè il contratto integrativo - presente sul territorio del dipartimento sud". E aggiungono i sindacati: "Queste sono solo alcune delle problematiche che ci vedono costretti a proclamare lo stato di agitazione e la richiesta delle procedure di raffreddamento". 

Alfonso Marzi di Uiltrasporti conclude: "Noi conducenti, nel momento critico della pandemia, abbiamo fatto il massimo sforzo per l'utenza, auspichiamo che dopo queste procedure la proprietà si metta al tavolo per risolvere le criticità".

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