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Scioglimento breve. Il vescovo di Arezzo Fontana giudice per annullamento matrimoni

Lo scioglimento breve adesso è diventato realtà anche ad Arezzo. Non sarà più necessario ricorrere alla Sacra Rota per ottenere l’annullamento matrimoniale ma i fedeli potranno sottoporre le proprie domande anche al vescovo della propria diocesi...

Lo scioglimento breve adesso è diventato realtà anche ad Arezzo. Non sarà più necessario ricorrere alla Sacra Rota per ottenere l’annullamento matrimoniale ma i fedeli potranno sottoporre le proprie domande anche al vescovo della propria diocesi.

In conformità con le indicazioni esternate da Papa Francesco ecco che i processi per dichiarare nulli i matrimoni contratti in chiesa passeranno "dagli uffici" dei vescovi delle varie diocesi. Saranno proprio questi ultimi a farsi carico di comprendere le ragioni delle singole richieste di annullamento e valutare se esistono gli estremi per dare il nulla osta. In altre parole, assumeranno il ruolo di giudici.

“Ci stiamo organizzando – ha spiegato l’arcivescovo di Arezzo Cortona Sansepolcro Riccardo Fontana – per adeguarci a queste indicazioni. Sarà poi compito della Diocesi di Arezzo appurare tutte le motivazioni che spingeranno gli aretini a fare richiesta per l’annullamento del matrimonio. Una volta terminato questo procedimento anche il tribunale di Arezzo sarà in grado di dichiarare la nullità dell’unione”.

Dunque gli organi diocesani potranno dichiarare nulli i matrimoni. Ma malgrado le semplificazioni i procedimenti seguiranno iter ben precisi e scrupolosi.

“Le motivazioni però – ha ribadito Fontana – dovranno essere più che legittime e valide. Non si può pensare minimamente che il procedimento “brevior” abbia come finalità quello di essere più indulgente e superficiale. Il senso di prossimità alle esigenze che vengono fatte presenti dai fedeli deve sempre essere particolarmente stretto. Cercheremo di adeguarci alle indicazioni papali nel più breve tempo possibile”.

Tra le circostanze di nullità del matrimonio per mezzo del processo più breve si annoverano: mancanza di fede di uno o di entrambi i coniugi, la brevità della convivenza, l’aborto procurato per impedire la procreazione, l’ostinata permanenza in una relazione extraconiugale, l’occultamento doloso della sterilità o di una grave malattia contagiosa o di figli nati da una precedente relazione o di una carcerazione.

Inoltre, il processo breve avrà dei costi nettamente inferiori rispetto a quelli che fino ad oggi dovevano essere sostenuti da coloro che richiedevano l’intervento della Sacra Rota. Fatta eccezione dunque, per la retribuzione degli operatori, il processo dovrà essere gratuito.

Inoltre, i tempi per lo svolgimento delle pratiche saranno decisamente inferiori rispetto a quelli attuali e sarà sufficiente un solo grado di giudizio.

Addirittura in caso di matrimonio non consumato, la dispensa può essere ottenuta senza processo.

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