rotate-mobile
Il progetto / Giotto / Via XXV Aprile

"Via dalla guerra e dal lavoro a Kiev, ora insegnerò italiano ai profughi ucraini". Il progetto di Lorenzo e del Centro Evale

Lorenzo è scappato dall'Ucraina dove viveva da due anni ed è tornato ad Arezzo. Qui ha conosciuto Eva e Valentina del Centro Evale e insieme hanno progettato la scuola di italiano gratuita per i profughi ucraini arrivati

Da Arezzo a Kiev e purtroppo con il ritorno non previsto, improvviso. Lorenzo Tommasini 38 anni dopo due giorni dall'inizio della guerra ha dovuto lasciare la sua scuola di lingue acquistata nel maggio 2020 e gestita con un collega, prima che diventasse troppo difficile scappare dall'Ucraina che stava subendo i primi attacchi dalla Russia.

"Due giorni dopo l'inizio della guerra, sono venuto via e quindi sono tornato quasi da un mese. La scuola che ha sede nel centro di Kiev continua a lavorare ma con lezioni a distanza, su zoom. La persona che gestiva con me è al confine in una zona più sicura, le collaboratrici si stanno cercando di proteggere alcune sono venute via e altre si trovano in zona, ma sono al sicuro" racconta Lorenzo. Lui, così come gli ucriaini, i suoi concittadini di Kiev sono si aspettavano un'escalation di questa portata "si pensava che dopo qualche minaccia arrivasse un raffreddamento, ma purtroppo non è stato così."

Tornando ad Arezzo Lorenzo ha incontrato il centro Evale e ne è nata una progettazione che ha lo scopo di rendersi utili per chi dall'Ucraina arrivà qua come profugo di guerra. Si tratta soprattutto di donne e bambini che scappano dall'orrore delle bombe e della morte e nonostante le difficoltà linguistiche sono accolte in tutti i territori. Ecco allora che Eva, Valentina e Lorenzo si mettono a disposizione della comunità.

"Quando abbiamo sentito della guerra ci siamo chieste quale fosse il nostro modo migliore per aiutare, è partita una raccolta di beni per la Croce Rossa, come avevamo già fatto per la Siria - spiega Eva Landi  che gestisce il Centro Evale con Valentina Paolinelli - poi abbiamo conosciuto Lorenzo e la storia della sua scuola di lingue a Kiev e abbiamo deciso di collaborare, di mettersi a disposizione proprio affinché i profughi ucraini possano superare il problema della lingua in questo paese che adesso li ospita. Lui insegnerà italiano per le donne ucraine e noi affiancheremo gratuitamente tutti i nostri servizi, dal baby parking negli orari di lezione delle mamme la mattina, fino ai servizi del pomeriggio e mettiamo a disposzione il nostro team di specialisti: logopedisti, psicologi e psicomotricisti. Abbiamo iniziato anche la raccolta di beni come vestiti, giocattoli, libri e ai profughi che avranno bisogno daremo anche questo. Con Tecla Onlus, nell'evento di lancio del progetto di ieri, è partita anche la raccolta fondi per poter dare anche un piccolo aiuto economico."

Lorenzo porterà il suo bagaglio di esperienze della scuola di lingue e per uno strano scherzo del destino dopo aver lavorato 8 anni in Germania anche per istituzioni che si occupavano di profughi è tornato nella sua città di origine per insegnare l'italiano a chi non avrebbe mai pensato di essere profugo nel 2022. "Non mi sarei mai aspettato di avere profughi ucraini in Italia, io metterò la mia esperienza e riusciremo a fare qualcosa per i chi è arrivato qua e ha bisogno."

Domani tra loro è in programma un'altra riunione operativa: "siamo a disposizione."

evale-lorenzo2

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Via dalla guerra e dal lavoro a Kiev, ora insegnerò italiano ai profughi ucraini". Il progetto di Lorenzo e del Centro Evale

ArezzoNotizie è in caricamento