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Abbattuta la sbarra del terminal bus: installata l'anno scorso, non è mai entrata in funzione

La barriera avrebbe dovuto limitare l'ingresso di veicoli non autorizzati. "Purtroppo il danneggiamento è legato al fenomeno della sosta selvaggia all'interno dell'area", dice Alfonso Marzi di Uiltrasporti

Le sbarre per limitare l'accesso all'area ai soli mezzi autorizzati erano previste già quattro anni fa, nel progetto originario del rifacimento del terminal bus di viale Piero della Francesca, davanti alla stazione ferroviaria di Arezzo. Quella barriera, installata l'anno scorso ma mai entrata in funzione, è stata infine abbattuta. Si trova tra il marciapiede e l'asfalto del terminal, mestamente adagiata a terra, dopo essere stata più volte colpita da mezzi in transito all'interno dell'area. Bus, ovviamente, che sono la maggior parte dei veicoli a cui è concesso di entrare, ma anche automobili, per la maggior parte senza diritto di transito nell'area.

Sbarra abbattuta al terminal bus di Arezzo

La sosta selvaggia

"Purtroppo ci sono stati segnalati impatti con la barriera - dice Alfonso Marzi, referente Uiltrasporti di Arezzo e conducente di Autolinee Toscane - capita perché la zona, il cui accesso dovrebbe essere riservato ai mezzi autorizzati è in realtà spesso usata anche da chi non ha titoli per transitare, fermarsi, sostare. Viene utilizzata, regolarmente, come un parcheggio. Se le barriere fossero in funzione, queste fenomeni di sosta selvaggia non si verificherebbero". L'ipotesi prevalente per l'abbattimento della sbarra rossa è quella di un danno involontario: la struttura avrebbe ceduto dopo essere stata più volte colpita incidentalmente. "Non voglio pensare che si sia trattato di un danneggiamento volontario", continua Marzi.

Il contenzioso

Il sindacalista, poi, ripercorre la storia della barriera, installata ad inizio 2021, ma mai utilizzata. "E' rimasta un'opera incompiuta, perché prima che potesse entrare in funzione è nata una polemica sul suo utilizzo. La sbarra si sarebbe dovuta aprire con un codice da attivare tramite cellulare del conducente. Un sindacalista ha scritto in prefettura: il problema sollevato è che l'uso del telefonino, in quel punto, sarebbe pericoloso. Faccio però presente che il bus, al momento di digitare il codice, dovrebbe essere fermo, già incanalato nel terminal. Non ci dovrebbero essere pericoli. In ogni caso, dall'avvio della controversia, la sbarra è rimasta inutilizzata. Ho fatto presente il caso ad Autolinee Toscane, subentrata a Tiemme a fine 2021, mi è stato risposto che l'azienda non ha tempo per seguire la questione, perché c'è troppo lavoro. Ma la sicurezza dei dipendenti non può essere secondaria".

La risposta di Autolinee Toscane

A seguito dell'episodio interviene anche l'azienda che gestisce il servizio Tpl in Toscana.

"Autolinee Toscane - si legge - ricevuta la segnalazione si è prontamente attivata per rimuovere ciò che resta della sbarra, anche per motivi di sicurezza. L'azienda è a conoscenza della problematica che ha ereditato dal precedente gestore e sta verificando il corretto iter da portare avanti per valutare come meglio evitare soste improprie di auto private e facilitare le manovre di transito degli autobus, contemplando anche soluzioni alternative alla sbarra, come ad esempio un varco attivo gestito con sistema di videosorveglianza che, d’intesa con il Comune, potrebbe rappresentare la soluzione più idonea".

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