rotate-mobile
Attualità Fiorentina

Sanità aretina, le associazioni incontrano Giani per il futuro di ospedale e territorio

Tra i promotori la Fabbrica delle Idee per Arezzo, Alci, Arci, Calcit e Fondazione Cesalpino

Un documento in 5 punti è quello elaborato dai promotori dell'iniziativa sul futuro della sanità aretina fra ospedale e territorio che si terrà ad Arezzo domani, venerdì 24 marzo alle 17,30 nella sala conferenze dell'hotel Minerva. 

Gli organizzatori sono associazioni aretine da sempre attente all'efficienza della sanità pubblica: la Fabbrica delle Idee per Arezzo, Calcit, Acli, Arci e Fondazione Cesalpino e hanno coinvolto in questo evento anche Cgil, Cils, Uil, Anaao e Cimo.

Questa volta il confronto sarà con il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani al quale sarà presentato il documento che pubblichiamo in forma integrale.

La difesa della sanità pubblica

"La salute è il primo interesse di ogni persona ed il nostro Servizio Sanitario Nazionale (SSN) pubblico, nato con la legge 833 del ’78 per garantire l’universalità e gratuità dell’assistenza, ha il compito di promuoverla su mandato della Costituzione (art. 32). E’ quindi necessaria una strenua difesa del SSN pubblico, oggi in crisi, da parte di ogni cittadino.  L’attuale finanziamento del Fondo Sanitario Nazionale (FSN) si attesta al 6% del PIL, ben al di sotto dei livelli di finanziamento dei principali paesi europei (10-12%). Tale stanziamento non è in grado di far recuperare al SSN le maggiori spese sostenute per il COVID, l’aumento dei costi di gestione e si pone in controtendenza rispetto ai bisogni di una popolazione sempre più anziana (23% della popolazione con un’età superiore ai 65 anni e progressivo aumento delle co-morbidità di tipo cronico). La riduzione  del FSN ha  coinciso con un forte aumento  della spesa privata in sanità.  Si  valuta che i cittadini paghino di tasca propria il 75%  delle visite specialistiche (il 62% per prestazioni diagnostiche quali TAC, ecografie etc.) pari a 678 euro  per persona oltre alla  crescita della sottoscrizione di polizze assicurative. La pandemia COVID ha coinciso con significativi mutamenti nella  struttura sociale, del quadro epidemiologico, della fragilità e delle malattie croniche ed ha posto il problema di una nuova visione della politica di tutela della salute che con i fondi del PNRR mira a potenziare, con l’ausilio della telemedicina, l’assistenza territoriale, la  gestione delle  cronicità, la prevenzione e la presa in carico precoce del paziente. Però, In assenza di congrui investimenti sulla spesa corrente, soprattutto per superare i tetti di spesa sul personale, i soldi del PNRR serviranno solo a un costoso lifting sanitario."

Ripensare l'area vasta

"L’esigenza di contenere i costi di gestione e integrare la rete ospedaliera con le aziende universitarie ha indotto la Regione Toscana all’istituzione delle Aree Vaste, un modello  organizzativo e di governance che non ha portato ad una reale integrazione, efficientamento e riduzione dei costi di gestione sperati, ma in molti casi ad una sommatoria di attività e strutture, in particolare in ambito amministrativo. L’esperienza di questi oltre sette anni ha evidenziato tutti i propri limiti in particolare per l’AUSL Sud Est che copre un’area con 100 comuni di cui 39 montani, con notevoli differenze ambientali, culturali e sociali; in particolare si è resa evidente una catena di comando e di comunicazione troppo lunga e distante dagli operatori legata ad un modello organizzativo accentrato che non coinvolge i professionisti come garanti della  qualità, appropriatezza, sicurezza dei servizi e delle prestazioni. L’esperienza induce a ripensare ad un modello decentrato che coinvolga nelle scelte i professionisti e rilanci i territori come ambito privilegiato per le scelte conseguenti.  In questo quadro, tenuto conto della funzione di garante dei percorsi clinico assistenziali (legge regionale 40/2005) attribuito alle zone distretto, per dare compiuta attuazione alla normativa, è necessario attribuire ai direttori di zona una delega da parte del direttore generale per le funzioni che servono all’organizzazione dei servizi e all’erogazione delle attività. Si rende necessario inoltre definire un livello di forte raccordo fra le attività prettamente sanitarie delle cure primarie dei distretti, medicina generale (AFT) e attività specialistiche ospedaliere provinciali, al fine di garantire efficienza e efficacia dei percorsi diagnostico-terapeutici-assistenziali relativi in particolare alle malattie croniche a maggior impatto epidemiologico."

Risorse in base alla popolazione

"Nella ripartizione delle risorse e degli investimenti è necessario il rispetto della quota di finanziamento pro-capite in base alla distribuzione e quindi contribuzione degli abitanti  per ogni area di riferimento. La Provincia di Arezzo dovrebbe ricevere circa il 41% dei finanziamenti. Anche recentemente i fondi per le quote sanitarie necessarie all’accesso in RSA, la disabilità e la non autosufficienza, hanno visto penalizzata la Provincia di Arezzo, rispetto a realtà meno popolose. Altrettanto vale per le due case di comunità della Provincia di Arezzo che hanno ricevuto stanziamenti di risorse che non consentono nelle stesse l’attuazione dei parametri previsti dal DM 77 e dalla delibera regionale 1508/22. Il PNRR, nel prospetto approvato per la Casa della Salute di via Guadagnoli, prevede solo la ristrutturazione dell’ala più piccola dello stabile, non in grado di accogliere funzioni importanti quali il comitato di partecipazione e l’assistenza infermieristica domiciliare. A fronte di ciò si assiste da tempo ad un ammaloramento di alcune strutture vetuste che hanno ospitato, fino a quando hanno potuto, alcuni servizi prioritari nell'assistenza territoriale di Arezzo (SERT, Salute Mentale, RSA a gestione ASL, Centri Diurni della Salute Mentale, Hospice etc)."

Ruolo del San Donato e revisione rete ospedaliera

"La  crisi del SSN e regionale, rendono improrogabile, per coniugare qualità e sostenibilità, una riorganizzazione della rete ospedaliera con una definizione chiara della mission (cioè chi fa cosa)  dell’ospedale centrale S. Donato (ospedale di I° livello) e di quelli periferici di Cortona, Bibbiena e Sansepolcro (ospedali di prossimità) che nel loro complesso rappresentano una risorsa da valorizzare razionalmente e da integrare con gli ospedali di comunità. L’Ospedale S. Donato, quale nodo centrale della rete, dovrà potersi concentrare sul malato acuto e gestire l’alta complessità medica e chirurgica, con tutte le  risorse tecnologiche e professionali necessarie. Gli ospedali di prossimità dovranno, invece, filtrare, trattenere e ricevere la medio-bassa complessità  assistenziale e gestire la “cronicità” integrata con la  medicina generale ed il territorio. Un’ulteriore valorizzazione potrebbe derivare dall’individuare una particolare specializzazione per ogni presidio periferico. Una revisione razionale della Rete Ospedaliera significherebbe garantire equità di accesso alle cure e qualità,  consentire la  sostenibilità della spesa, recuperare e distribuire meglio le risorse umane."

Valorizzazione formativa area del Pionta

"Valorizzare gli interventi sulla collina del Pionta (ex-ospedale psichiatrico), di concerto con la riqualificazione dell’ospedale S. Donato, potrebbe dare l’avvio alla costruzione di un’innovativa area sanitaria-formativa. La zona del Pionta, oltre  agli interventi previsti dal PNRR e al reinserimento dell’Hospice, offre  spazi e volumi per  concentrarvi servizi socio-sanitari presenti nel territorio e per aprire un forte confronto con l’Università di Siena (già presente in tale zona) per corsi mirati alla prevenzione  ed allo sviluppo delle nuove tecnologie. Un ruolo di coordinamento e confronto fra AUSL, Provincia, Comune e Università, potrebbe essere svolto dalla Regione per  colmare il vuoto esistente. Gli interventi per la  riqualificazione funzionale dell’Ospedale San Donato,  gli interventi per i servizi territoriali, devono far parte di un progetto unico, su cui richiedere il finanziamento dello Stato, senza dover attender altri decenni, per imprimere una svolta di alto livello alla sanità pubblica  del nostro territorio."

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sanità aretina, le associazioni incontrano Giani per il futuro di ospedale e territorio

ArezzoNotizie è in caricamento