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Saione, degrado e mercato immobiliare: il rischio del crollo dei prezzi. Barbagli: "Difficile vendere case qui"

Oltre alla paura di una escalation di episodi di violenza, oltre all'incredulità alla vista quotidiana di scene di degrado, adesso a Saione c'è anche una preoccupazione in più: quella legata al valore degli immobili. Quel valore esploso tra il...

Oltre alla paura di una escalation di episodi di violenza, oltre all'incredulità alla vista quotidiana di scene di degrado, adesso a Saione c'è anche una preoccupazione in più: quella legata al valore degli immobili. Quel valore esploso tra il 2000 e il 2007 (quando ci fu una generale corsa all'investimento sul mattone) che oggi rischia di crollare.

Sui social da tempo il malumore serpeggia: "parlare sempre di degrado - si legge su commenti a post pubblicati su gruppi cittadini - fa scendere il valore delle nostre abitazioni e non è un bene per il quartiere".

Ma cosa c'è di vero? Quanto questa paura poggia su basi reali? "Il costo degli immobili in Italia e anche ad Arezzo è in calo da tempo - spiega Carlo Barbagli presidente della Fimaa Confcommercio Arezzo, l'associazione degli agenti immbiliari - e il rischio paventato dai residenti di Saione è reale. Se non si arresterà questo clima di insicurezza, se l'escalation di episodi di degrado proseguirà, in poco tempo il valore di mercato potrebbe risentirne".

Attualmente Saione è considerata una zona centrale, la quotazione ufficiale degli immobili qui va dai 1300 ai 1600 euro al metro quadrato. "Ma al di là di queste cifre - spiega Barbagli, che proprio in quel quartiere ha una delle sue agenzie - resta il fatto che vendere un'abitazione in queste strade è difficile. Il quartiere è cambiato molto nell'ultimo decennio. I fatti più recenti sono solo l'ultimo risvolto di una situazione in divenire. Il numero immobili attualmente in vendita non è superiore in media a quello delle altre zone della città: chi ci vive e ha fatto un investimento importante in passato, oggi si tiene stretta la propria casa, perché le cifre adesso sono sicuramente più basse. Le strade più delicate, quelle che gli acquirenti scartano per prime, sono via Piave, via Nazzario Sauro, via Trasimeno e via Monte Grappa"..

Discorso parallelo per le attività commerciali. "L'asse di via Vittorio Veneto presenta esercizi commerciali storici, che sono andati avanti nonostante la crisi. Dalla pasticceria alla boutique: hanno una clientela ormai affezionata. Chi invece apre una nuova attività - spiega Barbagli - stenta a farla decollare. Un po' perché è un periodo difficile e un po' perché ci sono ormai esercizi commerciali con un target talmente particolare che non permette in questo momento una crescita". E così fondi e locali restano sfitti più a lungo prima di trovare chi decide di aprire lì un'attività.

Infine il capitolo locazioni. Se il quartiere ha un'alta densità di popolazione straniera, significa anche che ci sono abitazioni date in affitto. "In questi casi raccomandiamo sempre molta attenzione - conclude Barbagli - sarebbe opportuno innanzitutto verificare che gli inquilini abbiano permesso di soggiorno e documenti in regola. Poi, se possibile, verificare che abbiano un lavoro. La legge poi prevede che per tutelarsi, chi dà in affitto un'abitazione possa richiedere una fideiussione bancaria".

Saione resta comunque uno dei quartieri più multietnici della città, dove da generazioni gli stranieri hanno messo radici. "Ci sono famiglie di immigrati - racconta Barbagli - che con tanto lavoro erano riuscite a comprarsela una casa nel quartiere. Oggi, come molti aretini, a causa della crisi si trovano in difficoltà. In alcuni casi si trovano costretti a vendere quella stessa casa. E sono i primi ad essere critici di fronte ad episodi di degrado".

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