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Rsa con assistenza h24 cercasi. L'odissea della famiglia di un 90enne "Giovedì lo dimettono e non troviamo posto"

L'uomo con una tracheostomia necessita di assistenza 24 ore su 24

Orlando ha 90anni, giorni di ricovero in neurologia alle spalle, poi un intervento chirurgico alle corde vocali d'urgenza con tracheostomia e quasi un mese di ospedale. Come prevede il protocollo, in uscita viene affidato alle cure dell'ospedale di continuità che si trova a Foiano della Chiana da dove, nonostante la mancanza di autonomia del paziente sarebbe dovuto essere dimesso giovedì scorso, il 20 dicembre. Orlando non mangia, non riesce ad alzarsi, deve essere asprirato più volte al giorno e per lui è stato aperto il percorso di richiesta di un posto letto in una residenza sanitaria assistenziale tramite gli assistenti sociali della zona della Valdichiana, ma il meccanismo pare essersi inceppato. 

Nessun posto è stato trovato, la famiglia ha cominciato a fare il giro di tutte le strutture esistenti con le caratteristiche richieste e cioè un'assistenza infermieristica h24, ma nulla. All'Asp Fossombroni è il 40esimo in lista, nono alla Maestrini, nessun posto anche alla struttura di Gargonza a Monte San Savino. 

Così Foiano ha allungato di qualche giorno la degenza di Orlando che però dovrà essere dimesso giovedì 27, a meno che la figlia non riesca a comunicare con certezza che una tale rsa lo prenderà con una data certa. 

"Cosa faremo il 27 dicembre? Lo dovremo portare a casa? Non stiamo cercando di evitare che torni a casa, ma di trovare il posto migliore per lui, visto che anche gli stessi dottori ci hanno detto che non è fattibile tenerlo al domicilio, non molto accessibile, che si trova in montagna e riscaldata con la stufa a legna. Ci hanno riconosciuto anche un voucher di due mesi per un posto letto assistito, ma non lo troviamo, non sappiamo più che fare, abbiamo girato da tutte le parti, spesso ci hanno risposto che dovevano essere le assistenti sociali a trovare il posto e non la famiglia, ma noi siamo preoccupati per lui."

E' una storia tra le tante che riguardano le famiglie con anziani non autosufficienti e che non hanno la possibilità di pagarsi la rsa privatamente, tanto più che il servizio sanitario gli ha riconosciuto il diritto a due mesi di assistenza post ospedaliera oltre che la necessità di avere un infermiere a disposizione h24.

"Un novantenne che ha sempre pagato i suoi contributi e le sue tasse dovrebbe avere un trattamento più dignitoso, così come la sua famiglia, invece che vivere nell'ansia e nell'angoscia per i prossimi giorni."

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