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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Asl: "Sul rooming in non si torna indietro, porta benefici, ma servono accortezze"

È uno dei temi dibattuti in questi giorni dopo il caso del neonato morto soffocato a Roma nel letto della madre

"Il rooming in è una pratica ormai riconosciuta a livello globale ed è irrinunciabile – spiega Flavio Civitelli direttore del Dipartimento materno infantile Asl Toscana Sud Est -. La stragrande maggioranza delle mamme l’apprezzano e oggi non sarebbe possibile pensare di tornare indietro alle culle allineate nelle nursery con allattamento a orario".

Così Civitelli spiega la portata del servizio di rooming in attivo da anni all'ospedale San Donato di Arezzo e nelle altre strutture sanitarie. Si tratta di fatto della possibilità per una mamma, dopo il parto, di tenere il suo bambino nella stessa camera. È una pratica ormai diffusa sia a livello regionale che nazionale ed è attuata anche nei reparti maternità degli ospedali della Asl Toscana Sud Est. Effettuata da sempre, questa pratica è stata riscoperta e valorizzata più recentemente e si basa sulla gestione congiunta della madre e del bambino. 

Dunque non si torna indietro e il dottor Civitelli ne spiega i motivi. "Il beneficio di un contatto diretto fin dalla nascita con la madre, la possibilità di essere allattato in maniera responsiva in qualsiasi momento - chiarisce il medico - costituiscono vantaggi di salute e benessere per il neonato che non possono essere limitati o, peggio, negati".
"Non si può mettere in discussione questa modalità, ma va fatta in sicurezza – gli fa eco la dr.ssa Patrizia Petruccioli UO Direzione Ostetrica Aziendale -  Il rooming-in è il nostro modello assistenziale consigliato anche dalle società scientifiche."
"Noi - prosegue la dottoressa Petruccioli – consentiamo la presenza del partner accanto alla madre e al neonato, oppure di un altro familiare, che possa offrire il proprio supporto. Qualora la madre abbia esigenza di riposare si mette d'accordo con il personale del reparto e il piccolo viene portato in nursery e gestito dalle ostetriche".
"Il rooming-in è importante  - prosegue la dottoressa Petruccioli - Permette alle madri di prendere pratica con il neonato in attività come il cambio del pannolino o come asciugare il cordone ombelicale, così da fare ritorno a casa informate su cosa fare per gestire il neonato."
Ma ci sono anche degli accorgimenti da seguire. "Addormentarsi nel letto con il bimbo è normale – spiega infatti Petruccioli – Il nostro compito è informare su questo e su altri aspetti per garantire la sicurezza del neonato."
Ma quali sono gli accorgimenti da seguire? "Ovviamente sia durante la degenza nel reparto che a casa – chiosa il dr Civitelli - le mamme devono rispettare le indicazioni di sicurezza. Il neonato, al di fuori dell’allattamento e delle altre attività di accudimento deve stare nella culla: può essere pericoloso tenerlo nel letto accanto alla madre o tra i genitori durante il sonno."

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