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"Saremo gli eredi morali di Liliana". La Cittadella della Pace porta in città la senatrice Segre

Franco Vaccari, presidente di Rondine, chiama all’appello le istituzioni, gli attori del mondo della cultura e la società civile a collaborare per questo grande passaggio di testimone

Sarà Rondine Cittadella della Pace l'erede privilegiato del patriomonio morale e di speranza di Liliana Segre. Un impegno mastodontico quello che chiama all'appello la realtà fondata 20 anni or sono da Franco Vaccari alle pendici di quel fazzoletto di terra che si snoda tra le anse dell'Arno.

Proprio in questi giorni ha preso corpo la notizia riguardante la volontà, espressa dalla senatrice Segre, di creare un unico grande evento dedicato interamente alle scuole. L'ultimo al quale parteciperà la superstite dei campi di concentramento, nonché testimone diretta degli orrori della Shoah. A farsi carico dell'organizzazione e gestione dell'evento sarà proprio la Cittadella della Pace che, appunto, dovrà assolvere anche all'oneroso compito del passaggio del testimone e farsi carico di custodire e divulgare le memorie di uomini e donne come la senatrice.

La senatrice a vita - fanno sapere dalla cittadella - dopo oltre 30 anni di ininterrotta testimonianza sugli orrori vissuti nel campo di sterminio di Auschwitz, consegnerà per l'ultima volta agli studenti della Cittadella della Pace il suo testimone, durante un evento che raccoglierà giovani dall’Italia e dal mondo. Sostenitrice fin dal suo nascere di Rondine e del suo metodo innovativo di trasformazione creativa dei conflitti, Liliana Segre è una testimonial speciale della Cittadella della Pace che ha affiancato in numerosi progetti e incontri. Il fondatore e presidente di Rondine, Franco Vaccari, suo amico da oltre venticinque anni, l'ha sentita e voluta al cuore dell'esperienza educativo-formativa perché nel piccolo borgo aretino i giovani  italiani e internazionali imparano quotidianamente la convivenza pacifica riscoprendo la persona nel proprio “nemico”, trasformando i sentimenti ostili e di odio, esattamente come Liliana Segre scelse di fare, il giorno della sua liberazione, al termine della cosiddetta «marcia della morte», rinunciando a farsi giustizia e a uccidere il proprio aguzzino. Ed è proprio sul valore della relazione e dell’amicizia che Liliana Segre ha deciso di voler affidare la propria memoria a Rondine.

L'evento avrà una forte apertura internazionale sia perché il «bene comune» Liliana Segre è riconosciuto come tale a livello internazionale - mercoledì 29 parlerà al Parlamento Europeo - sia perché incrocia la campagna globale "Leaders for Peace" lanciata da Rondine alle Nazioni Unite a New York un anno fa, e in cui molti paesi sono coinvolti per aderire all’appello già sostenuto da Papa Francesco, dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e firmato a Rondine dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.

“Liliana è un «bene comune» troppo grande per essere accolto unicamente da Rondine. Come i beni comuni più preziosi, questa eredità la accoglieremo insieme ad altri - afferma Franco Vaccari - formeremo un comitato a livello nazionale dove soggetti pubblici e privati concorreranno al successo dell'operazione. Abbiamo già le prime entusiastiche disponibilità".

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