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"I soldi per acquistare un'arma? Investiamoli in borse di studio". Il premier Conte raccoglie l'appello di Rondine

Il premier Conte è il primo firmatario dell’appello lanciato alle Nazioni Unite che impegna il costo di un’arma per una borsa di studio per futuri leader di pace

E se il denaro speso per un'arma venisse investito in una borsa di studio?
Una strategia, quella contenuta all'interno dell'appello lanciato da Rondine lo scorso 10 dicembre, che mira ad ottenere un unico scopo: formare i futuri leader di pace.

Un'iniziativa presentata in concomitanza con le celebrazioni del 70° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, e per la quale è arrivato proprio in questi giorni il supporto da parte dell'Italia, che di fatto è il primo paese che si impegna a sostenere l’appello. E' stato durante l'incontro di ieri con una delegazione di Rondine, che il premier Giuseppe Conte ha espresso la propria volontà a sostenere tale iniziativa. 

“Vi garantisco il mio pieno appoggio morale e non mi sottraggo all'impegno. Sono lieto di accettare il vostro invito a Rondine e nell’occasione della mia visita vi dirò quanto saremo riusciti a spostare dal bilancio della difesa per la formazione di leader di pace - ha sottolineato il presidente del Consiglio  - Vi assicuro che abbiamo sempre cercato di mettere il valore della persona al centro, come ho detto in diverse sedi parlando di un nuovo umanesimo. Dobbiamo afferrare l’essere umano, il che significa che tutti nasciamo con diritti solo per il fatto di essere nati, a prescindere anche dal luogo di nascita, longitudine e latitudine”.

Dopo l’appoggio morale del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il forte sostegno di Papa Francesco, che ha rilanciato l’appello invitando i capi di stato a firmarlo, arriva il primo risultato concreto di una campagna che in tre anni si prefigge di portare risultati concreti sul fronte della pace.

“L’obiettivo è la graduale estinzione dei contesti bellici dal pianeta, attraverso l’affermarsi della cultura di relazioni pacificate. Siamo fieri che sia proprio l’Italia ad aprire questo percorso – afferma il presidente di Rondine Franco Vaccari, -  il Paese dove il Metodo Rondine è nato, nutrendosi delle sue radici culturali. Un metodo che ha già cambiato la prospettiva di oltre duecento giovani, che stanno lavorando in tutto il mondo per operare questo grande cambiamento”.

Attraverso la firma, l’Italia riconosce come emergenziale la questione dei conflitti armati e la necessità di diffondere tra i leader e i cittadini le abilità per trasformare positivamente i conflitti.

Oggi l’associazione conferma e rilancia il suo impegno con la campagna Leaders for Peace: un gesto simbolico che ha la forza della concretezza in grado di cambiare la Storia, come dimostra la vicenda di Maria Karapetyan, una vera leader di pace che dopo solo due anni dal termine del suo percorso di formazione a Rondine è diventata una delle protagoniste della rivoluzione di velluto armena e oggi siede nel Parlamento del nuovo governo. Lei, attivista per i diritti civili, ha portato la voce delle donne armene nella politica, aprendo una nuova era per la nazione.

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