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Toscana zona arancione. Comitato emergenza scuola: ancora aule chiuse ad Arezzo, Marciano e Lucignano

Sebbene la Toscana rimanga in zona arancione sono previste delle restrizioni per alcuni territori i cui indici di contagio superano i 250 casi settimanali ogni 100mila abitanti

"La Toscana rimane in zona arancione anche per la prossima settimana". Esordisce così il presidente della Regione, Eugenio Giani, nel suo intervento al termine della prima riunone del Ceps, Comitato per l'emergenza della prevenzione scolastica. All'incontro, svoltosi in videoconferenza, oltre al provveditore dell'ufficio scolastico regionale e aretino Roberto Curtolo, hanno preso parte anche i sindaci della regione e la presidente della Provincia di Arezzo, Silvia Chiassai Martini in qualità di vice presidente del Unione Province Italiane. "Anche la prossima settimana - ha ribadito Giani - la dovremo rispettare le direttive previste per la zona arancione".

Ed è poi sempre Giani a ricordare come le attuali disposizioni assunte dal premier Mario Draghi nel suo primo Dpcm prevedano che siano i presidenti di regione a chiedere eventuali restrizioni aggiuntive - come ad esempio l'introduzione della zona rossa per alcuni territori con criticità maggiori - e regolare la sospensione della didattica in presenza. Da qui la prima riunione del Ceps che, quest'oggi, ha affrontato appunto la questione della didattica. Il comitato si riunirà ogni venerdì subito dopo la comunicazione riguardante la classificazione a colori sulle zone. "Alla Toscana in zona arancione si uniscono delle direttive più restrittive - spiega Giani - riguardano la zona dell'empolese, la provincia di Siena e Prato. Qui la situazione è da valutare con più cautela e dunque vedremo sul da farsi entro domani. Restano in zona rossa invece tutti i comuni del pistoiese. Lo abbiamo decisono insieme ai sindaci i quali hanno chiesto il prorogarsi delle restrizioni ancora per un'altra settimana".

La provincia di Arezzo invece resta completamente in zona arancione anche se non tutte le scuole continuereanno, o riprenderanno, con la didattica in presenza. "I parametri che abbiamo preso in considerazione per decidere sulle chiusure riguardano: la presenza di varianti e l'incidenza dei casi ogni 100mila abitanti". Un aspetto quest'ultimo definito già nel primo Dpcm Draghi che ha fatto proprio il parametro proposto dal Comitato tecnico-scientifico che prevede la chiusura delle scuole nei territori laddove vi siano oltre 250 casi Covid settimanali ogni 100 mila abitanti. La provincia aretina, con i suoi 233 casi settimanali ogni 100mila abitanti, potrebbe mantenere le scuole aperte. Ma, sempre nel rispetto dei contenuti del decreto, viene anche prevista la possibilità per i sindaci di farsi portavoce di specifiche criticità. Come nel caso di Marciano della Chiana dove l'incidenza casi in rapporto alla popolazione è ben oltre la soglia dei 250. "Siena e Arezzo - spiega ancora Giani - che hanno deciso di mantenere le scuole chiuse". Niente didattica in presenza anche a Lucignano "poiché si trova tra le prime 10 località toscane con un'incidenza di casi tra le più alte. In totale in Toscana sono 76 i comuni, su 273, che superano l'indice di 250 contagi ogni 100mila abitanti. Per questo ogni settimana mi confronterò con i sindaci per decidere quali azioni intraprendere in materia di contenimento".

"L'indirizzo generale condiviso da tutti è che il Covid non può fermare le scuole - aggiunge la presidente della Provincia Silvia Chiassai Martini - eventuali comuni in zona rossa o scuole chiuse saranno di volta in volta valutati con estrema attenzione da parte del presidente Giani con i sindaci dei territori in questione. Arezzo al momento non si trova in una condizione di particolare criticità. Ma nonostante questo l'invito alla cautela è d'obbligo come altrettanto importante è l'invito ai primi cittadini di scegliere la strada della condivisione per non creare differenze enormi tra i territori".

Aggiornamenti Covid e decisioni sulla scuola in Toscana - la diretta di Giani

Dal Comune di Arezzo

"I dati nella Città di Arezzo, da sabato 27 febbraio a oggi venerdì 5 marzo, sono di 350 nuovi positivi: un numero evidentemente superiore alla soglia dei 250 per centomila abitanti - spiega il vicesindaco Lucia Tanti su Facebook - A seguito di un confronto con la Regione non ci sono i presupposti per una modifica della ordinanza emessa dal Sindaco la scorsa settimana e pertanto rimangono chiuse le scuole elementari, medie e superiori. Per quanto riguarda i nidi e le materne ci riserviamo una analisi dettagliata dei dati del contagio negli ultimi 14 giorni al fine di confermare l'assenza di criticità tali da motivare una decisione più restrittiva nella necessità di contemperare la sicurezza sanitaria e le esigenze delle famiglie. Ringrazio il presidente Giani con il quale mi sono potuta confrontare fino a pochi minuti fa a dimostrazione di una situazione in evoluzione e di una collaborazione costante e continua tra tutte le istituzioni".

Ultimo aggiornamento ore 21.01

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