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Martedì, 16 Aprile 2024
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Soprintendenza ad Arezzo, possibili scenari positivi. Cisl: "Serve tutela per i nostri beni culturali"

Coro unanime per il ritorno della Soprintendenza ad Arezzo. Dal 2014 il palazzo di via Ricasoli è praticamente vuoto e il territorio sente la mancaza di un corpo dirigente per la tutela dei beni culturali, unici ed inestimabili che fanno di Arezzo l'ombelico della cutlura italiana.

In questa battaglia è schierata la Funzione Pubblica della Cisl che sta seguendo da tempo l'evolversi del dibattito al Ministero, anche in considerazione della sospensione dal servizio della soprintendente della maxi area Anna Di Bene perchè a processo per abuso d'ufficio e concussione.

"L’interessamento manifestato all’indomani del nostro intervento anche da parte di Comune e Provincia perché Arezzo torni ad avere la titolarità della Soprintendenza ai Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici, è fattore estremamente positivo", dichiara in merito Maurizio Milanesi della Funzione Pubblica CISL.

"L’accorpamento, che ha creato la maxi struttura, ha penalizzato enormemente il nostro territorio e l’organico: non solo ridotto ai minimi termini, ma costretto a fronteggiare un aumento dei servizi per non parlare del disagio che si è arrecato all’utenza. Gli incontri, proseguono dalla Cisl,  che si stanno tenendo al Ministero lasciano ben sperare per un esito positivo. Ma è altresì importante non abbassare la guardia e ognuno, nel proprio ruolo, deve fare la sua parte. La storia, prosegue Milanesi, della Soprintendenza aretina è positiva: nei decenni ha saputo ben custodire e valorizzare il ricco ed importante patrimonio storico/artistico presente sull’intero territorio. Ci auguriamo che il buonsenso prevalga anche nelle “alte sedi” e che prima possibile si torni ad avere la titolarità. La maxi struttura voluta nel 2014 ha sortito solo effetti negativi ed affidare ad un solo dirigente, tutela e valorizzazione, non è stata una scelta positiva. La Cisl è in prima fila in questa battaglia, in primis per la tutela dei lavoratori sacrificati da logiche incomprensibili. E poi, da non trascurare il fatto che, una corretta promozione del bene culturale genera economia e posti di lavoro. Ci chiediamo? chi può vantare opere come il ciclo della Vera Croce di Piero della Francesca o il Crocifisso di Cimabue o Casa Vasari l’unica dimora al mondo affrescata dallo stesso artista! Potremmo continuare, ma questi pochi esempi, sono certamente sufficienti per far ben comprendere cosa custodisce il nostro territorio che non merita di essere penalizzato e annientato in una maxi area."

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