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"Rinnovo patente di guida tipo B: odissea e salasso"

Ho scoperto di avere la patente di guida (tipo B per guidatore privo di patologie che richiedano la Commissione medica) in scadenza. Leggo su Internet quello che c’è da fare: per prima cosa due versamenti su bollettino di c/c postale, uno da 16 €...

Ho scoperto di avere la patente di guida (tipo B per guidatore privo di patologie che richiedano la Commissione medica) in scadenza. Leggo su Internet quello che c’è da fare: per prima cosa due versamenti su bollettino di c/c postale, uno da 16 € al Dipartimento trasporti terrestri per imposta di bollo, l’altro di 10,20 (era di € 9,00 e rincarato da poco) per diritto L.14-67. Viene 26,20 + 3 € per i due bollettini. Questa cosa mi è sempre rimasta sullo stomaco: se devo pagare una tassa, anzi due (ma non si potrebbe fare un solo versamento?), non capisco perché lo Stato non mi dia l’opportunità di farlo direttamente ad un suo sportello e mi obblighi a pagare una soprattassa per pagare una tassa. Mancano forse gli apparati territoriali statali che si occupano di Trasporto? In pochi stati ce ne sono quanti da noi, con competenze frammentate o doppie, (Motorizzazione, PRA, ACI, Uffici dedicati delle Regioni ecc.). Ma andiamo avanti perché questo è il minore dei costi e degli stress. Dunque, poi c’è da fare la visita medica per l’accertamento dell’idoneità. Leggo di nuovo da Internet che la visita può essere fatta rivolgendosi all’Asl, ma anche all’Unità Sanitaria Territoriale delle Ferrovie, a un medico del Corpo dei Vigili del Fuoco o, ancora, a uno studio medico autorizzato dalla motorizzazione (è però necessario recarsi in Motorizzazione per avere l’elenco) in questi casi con dei benefici in fatto di riduzione dei costi rispetto a rivolgersi all’ACI, ad una agenzia pratiche automobilistiche o ad un’autoscuola che però si prenderanno in carico l’intera procedura fino al rilascio della nuova patente. Opto per il risparmio fai-da-te e mi reco a fare la coda al CUP per la prenotazione. Quando è il mio turno mi sento dire: che la visita costa l’esosità di € 50,75; che la prenotazione va addirittura a ben 25 giorni da oggi; che se la voglio alcuni giorni prima posso andare a farla a S. Giovanni V/no. Mi sento preso per i fondelli. La mia patente scade a giorni. L’impiegato mi dice che posso andare alla Motorizzazione con la prenotazione presa per farmi fare una proroga alla scadenza. Sento puzza di bruciato, ma finisco per pagare e mi reco alla Motorizzazione, «ma subito» mi avvertono, «perché quegli uffici fanno orari molto corti, dal lunedì al venerdì dalle 8.45 alle 11.30». Mi precipito e affronto una nuova coda allo sportello patenti. L’impiegato osserva la mia prenotazione e mi dice che servono le fotocopie della patente e della prenotazione, una marca da bollo da 16 € e la domanda da riempire. Altra corsa e altra nuova coda, ma almeno, pur nella nuova spesa e incombenza, mi assicurerò di poter guidare fino alla visita. Invece non è così: lo stesso impiegato di prima ora mi dice che no, poiché il mio è un rinnovo semplice e non richiede Commissione Medica, la proroga non si può fare. Chiedo quale sia la ratio del diverso trattamento tra i due casi, dove il cittadino è ugualmente incolpevole dei ritardi dell’ASL, ma mi risponde che le leggi non le fa lui, e che prima non aveva guardato bene la prenotazione. E ora? Il tabacchino per fortuna mi riprende la marca. Prendo la macchina e corro all’ACI sperando di trovare il posteggio e che gli uffici siano ancora aperti. Ho fortuna e pagato il posteggio entro e risolvo subito: con € 80 L’ACI si occupa di tutto, anche della consegna dopo due o tre giorni presso gli uffici della nuova patente, risparmiando i 6,80 € dell’invio postale e il rischio di non impattare il postino il giorno della consegna. La visita? dopodomani. Sì, ma dovrò spendere ancora 30 € (notare l’importo!) per il medico direttamentente alla visita. E va beh, però almeno ho risolto e non voglio nemmeno accertarmi se con le autoscuole o le agenzie avrei speso meno. E’ fatta, però non ho finito: torno al CUP che sta per chiudere e rifò la fila per chiedere l’annullamento e il rimborso della visita. Non li fa lo sportello, ci vuole la domanda e mi mordo la lingua quando leggo di motivare l’annullamento; come avrei voluto scriverci quello che pensavo! Quando riavrò i miei soldi? «Entro il 30 del prossimo mese», praticamente un 60gg fine mese. Non mi va giù l’ASL ancor più che le tasse e tutto il resto. Così riconsulto Internet e scopro che l’ASL della Toscana fa pagare questa stessa prestazione persino il doppio o il triplo di tutte le altre regioni d’Italia, e con quale servizio! Conclusione: ma in quanti ci ingrassano con questo documento oggi necessario e utilizzato più della carta d’identità che è gratis? E soprattutto: ma li volete tutti questi soldi?

A.P.
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