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Rifiuti, Ghinelli: "Ato unico? Rischieremmo di diventare la pattumiera della Toscana"

"L'Ato unico regionale? Dai sindaci è visto con molto sospetto", così il primo cittadino di Arezzo, nonché presidente in carica di Ato Toscana Sud, Alessandro Ghinelli spiega quanto emerso nell'ultima assemblea dell'Autorità per il servizio di...

"L'Ato unico regionale? Dai sindaci è visto con molto sospetto", così il primo cittadino di Arezzo, nonché presidente in carica di Ato Toscana Sud, Alessandro Ghinelli spiega quanto emerso nell'ultima assemblea dell'Autorità per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani che si è svolta mercoledì scorso. Affermazioni pesanti che non nascondono le preoccupazioni degli amministratori di vedere l'intera Toscana del Sud, rappresentata dalle province di Arezzo, Siena e Grosseto, trasformata nella "pattumiera delle regione"

"I sindaci mercoledì - spiega Ghinelli - hanno ribadito che vogliono essere presenti a quel tavolo per poter continuare a dire la loro. Anche io, nelle vesti di sindaco di Arezzo, sull'ente unico sono molto critico. Per due ragioni: la prima è che è già difficile gestire un Ato sulla base di 109 sindaci efare la stessa cosa con oltre 300 primi cittadini potrebbe essere ingestibile. La seconda è che i tre Ato non sono omogenei per strutture e impianti. L'Ato Centro ha un deficit di strutture rispetto alla quantità di rifiuti che produce. Questo rende necessario un convenzionamento con Ato Sud e Ato Costa per conferire rifiuti che verranno smaltiti nei loro impianti. Avendo autonomia amministrativa e politica, è possibile concordare costi, percorsi e impianti da utilizzare. Se ci trovassimo dentro ad un unico organismo, questa capacità di contrattare verrebbe meno. E la Toscana del sud, virtuosa in quanto a smaltimento, con questo meccanismo rischierebbe di diventare la pattumiera della regione. A fine luglio comunque ci sarà una nuova assemblea nella quale ci confronteremo di nuovo su questo argomento e prenderemo varie decisioni".

E una di queste decisioni è la nomina del nuovo direttore generale. Ruolo ricoperto, in seguito a varie vicende giudiziarie, dalla facente funzioni Elisa Billi.

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