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Scuole di periferia in subbuglio per il ridimensionamento. Il Comune rilancia su sicurezza, anche con agenti anti spaccio

Dialettica in corso tra genitori delle scuole di periferia e il comune di Arezzo che spiega di aver applicato un coefficiente del 1975

Non c'è pace per il sistema scolastico aretino. Adesso in subbuglio ci sono le scuole materne statali di periferia che stanno scontrandosi con il nuovo ridimensionamento scolastico messo a punto dall'assessorato di Lucia Tanti del Comune di Arezzo.

In base all'applicazione di una normativa stringente del 1975, le sezioni hanno subito un ricalcolo in base ai metri quadrati delle strutture così che le materne di Antria, Tregozzano, Quarata e Battifolle si ritrovano in questo momento con un numero più alto di iscrizioni rispetto ai nuovi numeri di accoglienza dettati dall'amministrazione. A titolo di esempio 28 iscrizioni, ma solo 20 bambini accettati.

"E' solo l'applicazione del quoziente sicurezza" ha tuonato l'assessore Tanti che non si spiega come mai alcuni genitori si siano posti in contrapposizione.

La spiegazione da parte delle famiglie è ovviamente quella di non voler sradicare i loro bambini dal contesto in cui sono nati e in cui vivono, non in una età così piccola. Visto che hanno scelto proprio quelle scuole perché vantano anche una qualità alta, caratteristiche diverse dalle scuole prettamente cittadine, alle quali i genitori non vogliono rinunciare. La loro preoccupazione è che invece di procedere con opere di manutenzione e ampliamento, si proceda con la graduale dismissione.

Perché con questi nuovi calcoli di bambini che possono essere accolti in quelle strutture, ci sono famiglie che sono rimaste fuori. Così che chi abita ad Antria ad esempio, rimanendo escluso dalla graduatoria, avrebbe l'asilo statale più vicino a Olmo. Una manovra, quella del ridimensionamento, che secondo le famiglie stesse provocherà uno spostamento dei bambini verso il privato, con un aggravio di costi, dovuti alle rette, non indifferente.

Non tutto è comunque perduto, ci sono da incrociare ancora le graduatorie statali con quelle comunali, dopo di che le famiglie dovranno fare la scelta definitiva del posto alla scuola materna. La legge applicata permette un minimo di elasticità, ma se si dovesse verificare, come sembra stia succedendo, che ci sono 8 residenti che restano fuori dalla scuola del paese, non sarà possibile reintegrarli.

Ci sono comuque riunioni in vista, tra i genitori interessati e anche con l'amministrazione, a metà giugno, perché, che riguardi molte o poche persone il problema deve essere preso in considerazione.

L'attacco dell'assessore Tanti

"È paradossale che quando una giunta applica una legge dello Stato sia accusata, per l’ennesima volta, ma sempre da pochi, di chissà quali nefandezze anti-scolastiche. La questione del “quoziente sicurezza” fa il paio con la questione mense: dopo 40 anni ci siamo presi in carico quest’ultima tematica. Così come dopo 44 anni una legge nazionale del 1975, quella che regola il rapporto e ne definisce le giuste percentuali tra spazi a disposizione degli istituti e numero di studenti da accogliere, trova finalmente applicazione. Semmai è sorprendente un’altra cosa: perché finora su questo si è tirato a campare. Ma evidentemente ci sono state amministrazioni che di questa strategia erano maestre, mentre a noi gli aretini ci hanno scelto per fare. E tra le declinazioni del fare, sicurezza e trasparenza anche nella gestione dei servizi educativi sono principi irrinunciabili. Perché se una scuola deve essere evacuata, ad esempio, il cosiddetto coefficiente sicurezza diventa garanzia di una corretta gestione di simili emergenze. E voglio dire a tutte le famiglie aretine che adesso, grazie al nostro impegno, non esiste un’aula nel Comune di Arezzo che non rispetti questo parametro. Basterebbe rispondere con tali argomenti alle recenti proteste, poche, voglio sottolinearlo ancora una volta, per Tregozzano e Battifolle."

Per Battifolle, San Giuliano diventa la scuola di riferimento:

Ma aggiungo qualcosa proprio su Battifolle, l’ultima in ordine di tempo a essere scelta come pretesto. L’amministrazione comunale ha fatto una valutazione finalizzata a individuare una scuola di riferimento, con i requisiti adeguati anche in merito al coefficiente sicurezza, per una parte del territorio comunale. Questa valutazione è stata condivisa in una recente riunione del 23 maggio scorso da Comune, dirigenza scolastica, famiglie, personale educativo. Di conseguenza non abbiamo chiuso alcuna sezione: abbiamo semplicemente spostato le due di Battifolle, di materna, a soli due chilometri. Una breve distanza per una grande sicurezza. Senza dubbio ne vale la pena. Il plesso di San Giuliano, infatti, ha spazi e didattica sufficienti per mantenere gli studenti attuali e anche per ospitarne di nuovi senza che il coefficiente sicurezza sia derogato. Consentendoci, peraltro, di ottenere un unico istituto che vada dalle materne alle elementari e garantendo una continuità prima inesistente, visto che chi mandava i figli alla materna di Battifolle doveva poi trasferirli alle elementari di San Giuliano. Adesso potrà mantenere la stessa scuola nel passaggio dai 5 ai 6 anni.

Scuole sicure

A proposito di sicurezza, l'assessore annuncia che Arezzo ha aderito al progetto Scuole Sicure del ministero dell'interno.

Il protocollo è al vaglio della Prefettura, ma non appena sarà operativo, ci consentirà di avere, ogni giorno, un presidio di polizia locale mobile che si occuperà del controllo di tutte le scuole elementari e medie. Un occhio attento, quello dei nostri agenti, che monitorerà la presenza di eventuali situazioni di spaccio e rischio per gli studenti.

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