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Nomina di Macrì ad Estra, via al ricorso del Comune al Consiglio di Stato. Tanti: "Agito in modo corretto"

Il Tar lo scorso ottobre si era espresso contro il ricorso presentato da Macrì per il reintegro alla presidenza della società

Un ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar del Lazio sulla illegittimità della designazione di Francesco Macrì a presidente di Estra è stata presentata questa mattina dalla vice sindaca di Arezzo Lucia Tanti.

Ad annunciarlo è la stessa Tanti che spiega, con una nota, le motivazioni che hanno spinto la Giunta comunale a dare il via libera all'avvio delle procedure. 

"Il Comune di Arezzo è assolutamente convinto di aver agito in modo corretto circa la designazione di Francesco Macrì per la presidenza di Estra, ben ricordando che questo Comune ha proposto e, al pari degli altri comuni, votato in assemblea di Coingas (dove il Comune di Arezzo non detiene la maggioranza) la designazione di Macrì.
Pur nel pieno rispetto della sentenza n. 13058/2022, pubblicata in data 13/10/2022, del TAR del Lazio che ha respinto il nostro ricorso contro la delibera Anac, su mandato della Giunta stamani mattina ho avviato le procedure per proporre ricorso al Consiglio di Stato avverso a tale sentenza nominando difensore dell’Amministrazione Comunale l'avvocato Giuseppe Caia del Foro di Bologna".

Il Tar lo scorso ottobre si era espresso contro il ricorso presentato da Macrì per il reintegro alla presidenza della società. Ma il tribunale amministrativo del Lazio ha condiviso la posizione di Anac, sostenendo che la nomina del leader di Fratelli d'Italia non sarebbe stata legittima in quanto Estra sarebbe una società di diritto privato sotto controllo pubblico e la sua presidenza prevedeva deleghe gestionali, pertanto non doveva essere conferita.

Adesso il Comune ha deciso di prendere posizione ricorrendo al Consiglio di Stato. 

"Siamo infatti del tutto certi - afferma Tanti - che il percorso intrapreso dal Comune di Arezzo [per la nomina ndr.] fosse trasparente e legittimo e quindi intendiamo portare avanti le nostre ragioni in ogni sede come, peraltro, è nostro diritto e dovere.
Ribadisco qui, come ho sempre fatto in questi anni, che alla correttezza del percorso formale si è unita anche una scelta opportuna nella proposta di Francesco Macrì, votata praticamente da tutti i sindaci della provincia di Arezzo, che nel ruolo di presidente ha svolto - a mio personalissimo avviso - il suo incarico con competenza, portando importanti risultati a vantaggio del territorio e delle nostre comunità".

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