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"Restauro sì ma piantate i tigli". Le indicazioni della Soprintendenza e il futuro dei giardini Porcinai

"Se di restauro si deve parlare allora, lo si deve fare in attinenza con il progetto originale". Sarebbe questa la posizione della Soprintendenza di Arezzo nei confronti della questione "taglio dei lecci dei giardini Porcinai". Nelle settimane...

"Se di restauro si deve parlare allora, lo si deve fare in attinenza con il progetto originale".

Sarebbe questa la posizione della Soprintendenza di Arezzo nei confronti della questione "taglio dei lecci dei giardini Porcinai". Nelle settimane passate c'è chi si è adoperato per raccogliere firme. Chi ha presentato richiesta di incontro direttamente con l'amministrazione, chi ha apposto sui tronchi dei cartelli con tanto di nome per salvarli. E chi semplicemente si è indignato sui social manifestando la propria contrarietà. Il destino dei lecci di viale Michelangelo e Piero della Francesca è stato più e più volte, nelle ultime settimane passate, al centro dell'attenzione e del dibattito pubblico. Ma facciamo un passo indietro.

Viale Michelangelo si allunga di fianco ai giardini del Porcinai, area verde ideata negli anni venti del '900 dall'architetto paesaggista fiorentino.

Un'area che è stata indicata dall'amministrazione come assegnataria di un nuovo progetto di riqualificazione che ha trovato finanziamento con il bando delle aree degradate.

Tra gli aspetti previsti in questa pianificazione c'è anche la rimozione, se non totale almeno parziale, dei lecci impiantati quasi un secolo fa su ambo i lati di questo giardino.

Nella seduta odierna del consiglio comunale di Arezzo è stato Alessandro Caneschi, consigliere di opposizione in quota Pd, a presentare una interrogazione sull'argomento destinata al vicesindaco Gianfrancesco Gamurrini.

"Premesso che: con delibera della giunta comunale n° 305 del 4 giugno 2018 è stato approvato il progetto di riqualificazione dei giardini di viale Michelangelo, inserendo nel progetto più ampio di riqualificazione urbana e sicurezza delle periferie della città di Arezzo; in detto progetto è previsto l'abbattimento di oltre 70 alberi esistenti di cui62 lecci, nell'ultimo consiglio comunale è stata presentata interrogazione da parte delle opposizioni con la quale si chiedeva di rivedere il progetto prevedendo il mantenimento dei lecci; nei giorni successivi al consiglio comunale del 18 giugno è stata attivata da partiti, movimenti, associazioni, esercizi commerciali e cittadini una raccolta di firme per una petizione con la quale si chiedeva il mantenimento dei 62 lecci; l'adesione dei cittadini a questa petizione, ad ora in corso, ha raggiunto risultati considerevoli, oltre 1.600 firme raccolte direttamente, oltre alle firme online (quasi 2000), nei giorni scorsi abbiamo apprese dagli organi di stampa che è intenzione di questa amministrazione di "riconsiderare il previsto intervento di abbattimento dei lecci e in particolare la loro sostituzione con i tigli, sostituzione che era stata indicata dalla Soprintendenza ... tale intervento è stato riconosciuto porre problematiche complesse e serie, sia in termini di reazioni allergiche che di salute ambientale..." tutto ciò premesso chiediamo: cosa prevede la soluzione alternativa annunciata?".

Pronta la risposta da parte del vicesindaco Gamurrini che ha sottolineato come: "L'intervento di rimozione è necessario a causa, in primo luogo di problematiche tecniche. Negli anni le radici di questi alberi hanno causato non pochi danni all'impianto della rete fognaria. Recentemente abbiamo deciso di rivedere per quanto possibile, l'eventualità della rimozione totale di questi esemplari anche se, riteniamo opportuno dover procedere ad uno sfoltimento delle piante. Detto questo avevamo pensato di sostituirli con altre piante ma la Soprintendenza ci ha imposto, nel caso di rimozione dei lecci, di utilizzare dei tigli piante che, a loro dire, erano nel progetto originario di Porcinai. Abbiamo necessità di presentare il progetto entro e non oltre l'8 agosto e per tanto abbiamo richiesto un incontro urgente con la Soprintendenza per trovare una soluzione utile per tutti".

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