Non sarà certo il progetto definitivo ma dopo due anni di attesa, mille vicissitudini, progetti respinti, sopralluoghi della Soprintendenza e screening tecnici, la Provincia di Arezzo è pronta a dare il via alla messa in opera del ponte provvisorio sull’Arno. L’infrastruttura dovrebbe sorgere a circa 150 metri a monte di Ponte Buriano e, come detto, doveva essere già operativa da qualche tempo. Così ovviamente non è stato visto che, ancora oggi, quello dell’antico ponte romanico rappresenta l’unico guado sull’Arno lungo la provinciale 1 Setteponti. “Oggi finalmente - ha spiegato la presidente della Provincia Silvia Chiassai Martini - siamo riusciti a venire a capo di questa vicenda del ponte provvisorio e, entro metà 2023, i lavori saranno ultimati”. A rallentare così l’ente nell’installazione del passaggio sarebbero state problematiche riguardanti la progettazione dell’infrastruttura che, sebbene provvisoria, è comunque vincolata a tutta una serie di specifiche tecniche, idrauliche, naturalistiche e architettoniche. Campo su cui ha potere decisionale anche la Regione Toscana che, prima dell’avvio dei lavori, deve dare parere positivo alle carte. “Con grande sforzo - prosegue Chiassai Martini - siamo riusciti a trovare un punto di accordo e, quindi, siamo cautamente ottimisti per il futuro di questo primissimo intervento”.

Nuovo ponte sull'Arno: ecco come sarà e dove sorgerà

Per l’allestimento del provvisorio sono stati previsti 2,1 milioni di euro, cifra che la Provincia ha già nelle proprie casse ed è pronta ad investire. “Adesso stiamo andando verso la redazione del progetto esecutivo - spiega la presidente - nella somma che abbiamo a disposizione sono comprese sia le spese di allestimento che quelle per la rimozione perché, ricordiamolo, questa sarà un’opera temporanea in attesa dell’ultimazione del nuovo guado del quale abbiamo presentato il progetto. Con questo intervento riusciremo a mettere in sicurezza Ponte Buriano che, fatta eccezione per alcuni interventi di consolidamento dei rostri, non ha mai subito un vero e proprio intervento di restauro. Si tratta di un’opera più antica di Ponte Vecchio ma che, ancora oggi, non è stata valorizzata adeguatamente. Poterla finalmente alleggerire dal via vai delle automobili, rimuovere l’asfalto e destinarla a solo passaggio per pedoni e ciclisti sarà un grande traguardo. Successivamente dovremo pensare, e questo sarà appannaggio soprattutto del Mibac, ad un suo restauro complessivo per il quale, a suo tempo, erano stati stimati 4 milioni di euro”.