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La Provincia di Arezzo: "E' doloroso e surreale, ma non è possibile garantire il trasporto pubblico per le scuole"

Nota del presidente Silvia Chiassai e del vice con delega ai trasporti Federico Scapecchi

"E' doloroso e surreale dare questa comunicazione". Il presidente della Provincia di Arezzo Silvia Chiassai e il vice con delega ai trasporti Federico Scapecchi spiegano: "Riteniamo doveroso fare chiarezza sulla situazione attuale, in un'ottica di trasparenza e correttezza nei confronti della cittadinanza: ad oggi non abbiamo gli strumenti per poter garantire agli studenti il servizio di trasporto pubblico da e verso le scuole”.

Le attuali normative, in ultimo emanate con il Dpcm del 7 agosto, prevedono una capienza massima sui mezzi pari al 60% di quella ordinaria.

"In data 13 agosto - dicono gli amministratori - l'attuale gestore del servizio ci ha comunicato che per soddisfare la domanda storica servirebbe un sostanziale raddoppio dei mezzi nelle ore di punta e che, anche avendo a disposizione le risorse economiche necessarie, non è tecnicamente realizzabile. Preso atto di ciò, abbiamo ritenuto opportuno informare i dirigenti scolastici, ma anche i sindaci, il provveditore agli studi ed il Prefetto.

Non mettiamo in discussione le decisioni del comitato tecnico scientifico ed i protocolli sanitari, ma pare evidente che il Governo al momento non sia stato in grado di trovare una soluzione al trasporto degli studenti: per mesi si è data importanza soltanto al distanziamento degli studenti in aula, ancora senza certezza che i banchi e gli spazi siano garantiti, sottovalutando il problema del tragitto casa-scuola e viceversa. La Provincia di Arezzo ha risposto a tutte le esigenze degli istituti superiori mettendo a disposizione nuovi spazi, ma ora non ha i mezzi e le competenze per ampliare la flotta del trasporto pubblico.

Questa competenza è della Regione Toscana, che pur non essendo responsabile delle decisioni nazionali ha il dovere di rappresentare il problema al loro governo e al loro Ministro dei Trasporti e pretendere una soluzione, logistica ed economica, per scongiurare il ritorno all'attualità della didattica a distanza o un congestionamento delle nostre strade a causa della necessità di fare ricorso a mezzi privati. Invece per il momento prendiamo atto di una nota dell'assessore Ceccarelli dove, sostanzialmente, chiede alle scuole di organizzarsi diversamente, di pensare ad andare a scuole in bicicletta e 'spera' che le condizioni nel frattempo possano mutare.

Gli aretini ed i toscani non hanno bisogno di un assessore ai trasporti che speri, ma di un assessore ai trasporti che faccia. In questi giorni sono apparsi i manifesti elettorali di Ceccarelli con lo slogan 'dal dire al fare': sarebbe proprio il momento di mettere in atto questi buoni propositi".

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