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La Provincia di Arezzo non chiude ma rallenta, il presidente: "Il 60% dei dipendenti lavora da casa"

La Provincia di Arezzo riduce le presenze dei dipendenti in ufficio per l’emergenza sanitaria nazionale Covid-19, ma senza interrompere la sua operatività. "Si lavora ma con ranghi ridotti - precisa una nota - attivando così tutte le procedure e le precauzioni per tutelare il personale"

La Provincia di Arezzo riduce le presenze dei dipendenti in ufficio per l’emergenza sanitaria nazionale Covid-19, ma senza interrompere la sua operatività. "Si lavora ma con ranghi ridotti - precisa una nota - attivando così tutte le procedure e le precauzioni per tutelare il personale e ridurre i rischi del contagio. Con decreto della Presidente della Provincia Silvia Chiassai Martini n.45 del 13 marzo 2020, sono state adottate misure di contenimento del personale in servizio, recependo così le direttive ministeriali. Modifiche che riguardano una diversa articolazione oraria dell’Ente, fruizione d’ufficio di ferie pregresse, misure precauzionali in tema di riunioni, Lavoro Agile – Emergenza LAEM, e la rotazione dei dipendenti, per consentire un contingente minimo di personale a presidio di ciascun ufficio".

Silvia Chiassai Martini Presidente della Provincia dichiara: "Siamo in una fase particolare della nostra vita, un momento difficile, ma il nostro Ente si è già attrezzato come era giusto che fosse. Le misure adottate per l’emergenza epidemiologica riducono al minimo la presenza fisica in ufficio ad eccezione di quei servizi ritenuti indifferibili ed essenziali. Ci siamo attivati da subito con lo smart working per rendere la Provincia di Arezzo più telematica e al passo con i tempi. Ad oggi il 60 % dei dipendenti della Provincia di Arezzo lavorano in modalità lavoro agile, ovvero con connessione da remoto, per questo voglio ringraziare il servizio informatica dell’ente perché ha permesso di organizzare in corsa una piattaforma digitale e attivare questa nuova modalità di lavoro, già prevista tra l’altro da anni dalle direttive della funzione pubblica. E’ fondamentale utilizzare tutti gli strumenti tecnologici a disposizione, io stessa ne faccio grande utilizzo per i molteplici ruoli istituzionali che sono chiamata a ricoprire. Lo smart working, che noi abbiamo chiamato lavoro agile in modalità emergenziale, è una grande opportunità sia per il dipendente che per l’Ente poiché permette di non fermarci e portare avanti ogni attività, la dove non sia necessaria una presenza fisica nelle sedi lavorative. Per chi rimane in ufficio, obbligo il rispetto di distanze, spazi organizzati con un addetto in ogni ufficio che ruota con i colleghi, oltre ad avere fornito dispositivi di protezione di mascherine, guanti e dispenser di amuchina. Ringrazio tutti i dipendenti della Provincia che stanno facendo quadrato per non fermare l’Ente, per la serietà e l’impegno che stanno dimostrando”.

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