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1 Maggio / Terranuova Bracciolini

Il caso Fimer, il primo maggio e la manifestazione di oggi. Si avvicina la revoca del concordato preventivo

Oggi manifestazione nel piazzale dell’azienda. In caso di maltempo nella sala consiliare di Terranuova. Appuntamento alle ore 15.30. Parlano l'ex operaio Tracchi adesso guida della Cgil aretina e il sindaco Chienni

Settantacinque anni di Costituzione, quella italiana che nel suo primo articolo enuncia il principio della Repubblica democratica fondata sul lavoro. Il lavoro che ci sarebbe alla Fimer, perché il processo produttivo è specializzato e completo, così come sono presenti tutte le professionalità necessarie. Ma sulla testa dei circa 270 lavoratori pende la spada di Damocle. Il tribunale di arezzo ha fissato per il 3 maggio alle 13 l'udienza per la revoca del concordato preventivo e l'ha motivata così: "la gestione aziendale risulta in una fase di sostanziale stallo operativo; il nuovo CDA, nominato nemmeno dieci giorni fa, ha subito le dimissioni di due consiglieri su quattro; tra due settimane FIMER potrebbe trovarsi una situazione di cassa negativa e comunque già oggi avrebbe smesso di pagare alcuni fornitori; l’attestatore ha dichiarato che, allo stato, il piano non potrebbe avere una positiva asseverazione; vi è il serio rischio che l’investitore McLaren revochi il proprio interessamento nei confronti di FIMER."

I lavoratori della Fimer

Si tratta di persone con alto livello professionale, una popolazione di lavoratori che ha visto un'importante ricambio generazionale e che ha un alto grado di scolarizzazione, tantissimi i diplomi specialistici, moltissimi i laureati. Uomini e donne con una media di età sui 40 anni che hanno ancora la forza e le compentenze di un ciclo produttivo completo anche se nel corso degli anni e della lacerante vertenza hanno perso numerosi colleghi che si sono ricollocati. 

La manifestazione di oggi

La fotografia della loro condizione attuale è emblematica nel giorno del 1 Maggio, la Festa dei Lavoratori. I sindacati Cgil, Cisl e Uil in maniera unitaria hanno indetto una manifestazione. Tra di loro Alessandro Tracchi, il segretario generale della Cgil di Arezzo che la Fimer e tutte le sue precedenti versioni le ha vissute dagli anni '90 in poi con la Magnetek prima, passando per Power One e Abb. E si sente quando ne parla. Lo ha fatto anche nei giorni scorsi in diretta davanti alle telecamere di La7 intervenendo alla trasmissione L'aria che tira denunciando il rischio che i lavoratori stanno correndo e lo stipendio di aprile che non verrà erogato.

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"Ci sono i tecnici legati al settore elettronica di alto livello, il laboratorio di ricerca e sviluppo è uno dei cavalli di battaglia, ma allo stesso tempo è un'azienda dove c'è sempre stata un'alta componente manufatturiera in processi molto avanzati - spiega lo stesso Tracchi - le linee di produzione per l'inverter sono molto tecnologioche anche per la particolarità del processo produttivo che impone una conoscenza tecnica della componentistica. E va detto pure che dagli anni '90, quando ero in Magnetech e poi nelle aziende successive la dirigenza ha sempre organizzato tantissimi corsi di formazione per i lavoratori e permesso anche la crescita interna dei collaboratori."

Un capitolo particolare va destinato alle donne della Fimer e a coloro che si sono ricollocati in altre aziende. "Le donne sono un 20, 30% nel processo di produzione, sono quelle che si occupano specialmente dei montaggi manuali degli inverter, hanno una mansione specifica per quello specifico prodotto e in caso di chiusura dell'azienda sarebbero difficilmente ricollocabili, sono inoltre lontane dal momento della pensione, hanno età tra i 40 e i 50 anni circa. Inoltre all'inizio della vertenza eravamo 450 dipendenti, adesso tanti tecnici degli uffici si sono spostati in altre aziende, sono rimasto soprattutto quelli del ciclo produttivo, ma sarebbero pronti a tornare al loro lavoro in Fimer nel caso torni tutto alla normalità."

Il 1 Maggio alla Fimer

“Primo maggio di presidio, si festeggia costituzionalmente la nostra festa e si lotta per il nostro posto di lavoro con dignità, determinazione, da lavoratrici e lavoratori, da gente onesta”. Così i lavoratori della Fimer e i sindacati Cgil, Cisl e Uil annunciano la manifestazione del Primo maggio davanti all’azienda, con il patrocinio del Comune di Terranuova Bracciolini e la partecipazione delle amministrazioni del Valdarno. Il ritrovo è previsto per le 15.30 nel piazzale Fimer. In caso di maltempo, l’iniziativa si volgerà nella sala del Consiglio comunale di Terranuova. Al termine, concerto Plug & Play.

La dichiarazione del sindaco Chienni

"L’ultimo decreto del tribunale fa chiarezza estrema su quella che è la situazione della Fimer, che corrisponde a ciò che abbiamo sempre affermato come istituzioni, organizzazioni sindacali e lavoratori. Le iniziative, gli incontri pubblici che abbiamo tenuto sono stati una costante denuncia verso la proprietà e le continue contraddizioni di cui si è resa protagonista. C’è un’impresa che si trova in uno stato di crisi serio e questi giorni sono decisivi per la sua salvezza o meno. Abbiamo sostenuto fin dall'inizio di questa vertenza che l'unica soluzione possibile era l'ingresso di un nuovo investitore che immettesse i capitali necessari a garantire la continuità aziendale e a riattivare un circuito virtuoso. Lo abbiamo fatto anche quando la proprietà sosteneva altri scenari che alla prova dei fatti non si sono e non si potevano realizzare. L'azienda è in difficoltà ma opera in un settore che è trainante a livello mondiale e le maestranze sono capaci, questo ha fatto sì che, nonostante la situazione debitoria, sia pervenuta un'offerta vincolante di acquisto, che a quanto sembra è accompagnata da un impegno economico sufficiente a garantire la continuità aziendale. Siamo di fronte ad un bivio: da un lato c'è il rischio del fallimento, dall'altra una possibilità concreta. Noi denunciamo ancora una volta tutti coloro che dovessero col loro comportamento compromettere il futuro di questa azienda per inerzia o interessi personali. La procedura in essere ha come capisaldi la tutela dei creditori e la continuità aziendale. Ci sono 280 persone, ancora di più se consideriamo l'indotto. Il presidente del tribunale ha emesso un decreto chiaro e fondato. Adesso l’unica soluzione accettabile è l’ingresso del nuovo investitore in tempi celerissimi."

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