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Prima riunione della Consulta per la promozione alle pari opportunità

"E' un organismo propositivo dove ciascuno potrà avere parola, indicare il percorso, le strategie e gli ambiti da condividere, nel quadro delle previsioni di uno specifico regolamento approvato dall’amministrazione comunale", ha detto l'assessore Carlettini

Primo appuntamento con la Consulta per la promozione alle pari opportunità. “Una riunione che mi ha reso felicissima – dichiara l’assessore Giovanna Carlettini – partecipata da tutte le associazioni che si sono presentate con interventi e proposte. Insieme ad assessori e consiglieri comunali che ringrazio. Tante le idee, grande l’energia e una sana dose di progettualità. La consulta è un organismo propositivo dove ciascuno potrà avere parola, indicare il percorso, le strategie e gli ambiti da condividere, nel quadro delle previsioni di uno specifico regolamento approvato dall’amministrazione comunale. Ricordo gli obiettivi che ci siamo prefissati: favorire la conoscenza della normativa e delle politiche riguardanti le donne, dare espressione alla differenza di genere e valorizzare le esperienze delle donne attraverso funzioni di sostegno, confronto, consultazione, progettazione e proposta. Insieme all’Ufficio immigrazione, integrazione e pari opportunità abbiamo pensato che per meglio raggiungerli ci fosse prioritariamente la necessità di costituire ‘comunità educanti’, con un particolare focus sulle giovani generazioni, gli adulti di domani. Adesso siamo rivolti alla giornata internazionale contro la violenza sulle donne e in merito ricordo il bando dell’amministrazione comunale, forti della collaborazione instaurata con l’Ufficio scolastico provinciale, dedicato alle scuole. L’iniziativa è stata molto apprezzata, con un numero elevato di adesioni, e culminerà con un evento specifico previsto proprio il 25 novembre. Abbiamo colto quanto la tematica della parità di genere sia sentita fra i giovani e questo ci stimola a proseguire nel lavoro con impegno e dedizione, mantenendo come punto fermo l’alleanza con il mondo della scuola e con le famiglie. Gli stereotipi di genere non possono evolversi a più solidi principi se non si curano educazione e i grandi valori di rispetto, comunità, legalità”.

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