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Seggiolino salva-bebè, Nencini: "Nel prossimo codice della strada obbligatorio un dispositivo simile"

Era rimasto chiuso nei laboratori dell'Isis Fermi di Bibbiena. Un progetto, con tanto di prototipo, in grado di salvare vite di bambini piccoli, piccolissimi. Il "Ricordati di me", ovvero il seggiolino per auto con un dispositivo - ideato e...

Era rimasto chiuso nei laboratori dell'Isis Fermi di Bibbiena. Un progetto, con tanto di prototipo, in grado di salvare vite di bambini piccoli, piccolissimi. Il "Ricordati di me", ovvero il seggiolino per auto con un dispositivo - ideato e brevettato tre anni fa dagli studenti - capace di 'avvisare' i genitori nel caso in cui il bambino resti chiuso in macchina, è stato presentato oggi al Governo in un incontro tra l'Istituto Fermi e il viceministro Riccardo Nencini.

La storia del dispositivo, realizzato e poi dimenticato, era stata riportata alla ribalta proprio da Arezzo Notizie all'indomani della tragedia di Vada, avvenuta lo scorso luglio. Una tragedia nella quale una bimba ha perso la vita. In seguito l'assessore regionale ai trasporti Vincenzo Ceccarelli, aveva scritto al ministro Graziano Delrio ed al viceministro Riccardo Nencini per segnalare l'esistenza di questo "seggiolino salvavita".

Nell'incontro di oggi il viceministro Nencini e l'assessore Ceccarelli hanno valutato insieme agli ideatori del meccanismo il suo funzionamento e le sue possibili applicazioni.

“All'indomani dell'ultima tragedia – spiega Ceccarelli – mi ero assunto l'impegno di far conoscere al Governo l'esistenza di questo progetto dell'Istituto Fermi di Bibbiena. Oggi l'incontro c'è stato e credo che sia stato importante e positivo, soprattutto perché proprio in questi mesi Parlamento e Governo stanno lavorando alla revisione del codice della strada. Se nel nuovo codice sarà prevista l'obbligatorietà di strumenti come questo a bordo delle auto, credo che l'idea dell'Istituto tecnico di Bibbiena potrà trovare un grande campo di applicazione e molti bambini saranno più al sicuro”.

“L'idea è interessante – ha sottolineato Nencini - perché coglie un nervo scoperto: ogni anno si verificano uno o due episodi di questo genere solo in Italia, molti di più se guardiamo anche all'estero. Prevediamo di discutere questo problema nel prossimo codice della strada, che a giorni tornerà in revisione al Senato e conterrà una norma che riguarderà i seggiolini auto chiedendo che abbiano caratteristiche di sicurezza analoghe a queste”.

Grande la soddisfazione dell'Istituto Fermi e di quei 16 ragazzi che - coordinati dal professor Pier Luigi Bargellini con l'assistenza dei tecnici Alberto Larghi e Vasco Claudio Castelli - colpiti da una vicenda simile a quella di Vada, benché adolescenti lavorarono con impegno e passione al progetto.

“Il nostro progetto è nato dalla didattica – ha spiegato il dirigente scolastico Gianfranco Gentili – e dalla passione di chi vi ha lavorato. Già da tempo abbiamo brevettato l'idea a livello nazionale e adesso abbiamo avviato la pratica anche per il riconoscimento del brevetto europeo. Gli istituti tecnici sono un terreno fertile, pieno di idee e talenti. Questa è la dimostrazione di quello che anche la scuola pubblica può fare, per i suoi studenti e per la società”.

IL PROGETTO

Ricordati di me non è altro che un seggiolino che avvisa, innescando meccanismi sonori e luminosi, mamma e papà nel caso in cui il bambino sia rimasto chiuso in auto. Al momento della chiusura delle portiere, infatti, si accendendo le frecce, suonare il clacson e invia sms ai loro cellulari e ad altri numeri impostati.

Perchè il 'sistema di allarme' scatti devono verificarsi contemporaneamente quattro condizioni: bambino appoggiato sul seggiolino, spegnimento del motore dell'auto, apertura della portiera, uscita del guidatore. E' prevista anche la possibilità di attivare un a scheda gps che consenta di localizzare l'auto.

I creatori sono 16 ragazzi che all'epoca frequentavano la terza classe dell'istituto, che hanno lavorato coordinati dal professor Pier Luigi Bargellini con l'assistenza dei tecnici Alberto Larghi e Vasco Claudio Castelli. Secondo i realizzatori, la produzione del seggiolino su larga scala non costerebbe molto e potrebbe permettere di salvare numerose vite.

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