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Come prepararsi a un soggiorno in un paese di madrelingua francese

Poniamo il caso che siate in procinto di trasferirvi, per studio o lavoro, in Francia o in qualsiasi altro paese la cui lingua ufficiale è il francese. Eventualità non troppo remota se siete impiegati in settori specifici come il petrolifero, il...

Poniamo il caso che siate in procinto di trasferirvi, per studio o lavoro, in Francia o in qualsiasi altro paese la cui lingua ufficiale è il francese. Eventualità non troppo remota se siete impiegati in settori specifici come il petrolifero, il minerario o l’estrattivo: in questi casi potrebbe infatti capitarvi di ricevere delle offerte oltremodo vantaggiose per recarvi a lavorare in qualche stato africano in cui il francese è la lingua madre sin dall’Era Coloniale. Se siete dei semplici studenti, invece, Francia, Svizzera e Belgio possono essere tra le destinazioni di un Erasmus, o comunque di un soggiorno di studi all’estero. Ebbene, come prepararsi a tale eventualità dal punto di vista della conoscenza della lingua? Oltre a prendere lezioni presso un buon insegnante di francese, ci sono alcuni accorgimenti che possono essere messi in atto per semplificarsi la vita, soprattutto nei primi tempi. Vediamone alcuni.

1. Italiano + Inglese

Il francese è ovviamente una lingua con una sua storia, una sua identità e una sua specificità. Tuttavia, è innegabile che intrattenga rapporti molto forti con due tra le entità idiomatiche più prossime ai suoi confini, ovvero l’italiano e l’inglese.

Il francese è una lingua neolatina, pertanto gran parte dei suoi idiomi derivano dal latino volgare antico. Non solo: esattamente come l’italiano, lo spagnolo, il portoghese e il rumeno, anche la costruzione grammaticale e sintattica delle frasi deriva dalla lingua parlata nei territori dell’Impero Romano.

Tuttavia, anche l’inglese ha avuto – in anni più recenti – un’influenza notevole nella composizione del vocabolario francese. Alcune parole derivano infatti direttamente dalla lingua di Shakespeare. Adresse, ad esempio, significa “indirizzo” (address in inglese), mentre “veleno” in francese si dice poison (come in inglese, cambia solo la pronuncia).

La casistica è ovviamente molto più ampia, e coinvolge un gran numero di vocaboli di uso comune. Pertanto se siete abbastanza fluenti in inglese (oltre che, si auspica, in italiano), potete mettervi alla ricerca – ad esempio via Internet – dei vocaboli francesi derivanti da tale lingua: conoscendone già il significato, non avrete problemi a memorizzarli, e riuscirete ad ampliare in breve tempo il vostro vocabolario.

2. Attenzione ai faux amis

Il fenomeno dei false friends, o faux amis date le circostanze, è uno dei più temuti da coloro che studiano, e soprattutto parlano, l’inglese: inciampare in una di queste parole traditrici, infatti, può essere foriero di figuracce da tramandare ai posteri.

Per quanto meno sdrucciolevole dell’inglese da questo punto di vista, anche il francese è disseminato di trappole simili: parole che suonano come qualcosa ma vogliono dire qualcos’altro. Anche in questo caso la casistica è ampia, ed è spesso ricollegabile alla scaturigine inglese di alcuni termini cui si faceva menzione precedentemente: ad esempio, la parola accident in francese significa “incidente”, esattamente come la corrispettiva parola inglese, mentre accidente (mishap in inglese) si traduce in francese con hasard.

Anche in questo caso, una approfondita ricerca su Internet vi aiuterà a scovare i faux amis più comuni e – soprattutto – quelli dialetticamente più pericolosi: memorizzarli, o quantomeno prenderne nota, potrebbe esservi utile per non incappare in imbarazzanti scivoloni linguistici. Che in ambito lavorativo possono anche costare caro. 3. Curare la pronuncia

Se il francese è una lingua tutto sommato agevole sul piano grammaticale e sintattico, dal punto di vista della pronuncia essa presenta alcune difficoltà non trascurabili. Il modo di addurre alcuni fonemi tipico del francese si distacca sensibilmente sia dall’italiano che dall’inglese, e può indurre confusione e parziale incapacità di decifrare alcune espressioni verbali.

In questo caso, purtroppo, non c’è nessuna scorciatoia: l’aiuto di un bravo insegnante madrelingua e una pratica costante sono le uniche armi a disposizione per colmare questo gap. Di sicuro, anche per il francese così come per qualsiasi altro idioma, film, serie TV e canzoni in lingua originale sono un ottimo coadiuvante. 4. Fare collezione di frasi utili

Dal fare benzina all’ordinare al ristorante, dal chiedere dove si trova la toilette al domandare il prezzo di un determinato articolo. Per sopravvivere i primi tempi in terra straniera senza conoscere la lingua, o conoscendola solo per sommi capi, è sempre utile stilare un catalogo di frasi standard da utilizzare per ottenere informazioni primarie. Anche riuscire a declinare correttamente il semplice saluto (di incontro o di congedo, formale o colloquiale) può rivelarsi, nei primi giorni, una grande conquista verso il definitivo superamento di ogni barriera linguistica.

Infine, al di là di queste considerazioni, tenete sempre presente che l’apprendimento di una lingua non può prescindere dalla pratica quotidiana e, come è ovvio, dagli errori che inevitabilmente ogni processo di apprendimento contempla. Pertanto, il più grande consiglio che possiamo darvi è: non abbiate paura di sbagliare, parlate, interagite, entrate in contatto con persone di madrelingua. Se avrete un atteggiamento immersivo nei confronti della cultura che vi ospita, l’apprendimento risulterà più facile e piacevole.

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