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Il Civitas Aretii 2020 a Flora Gualdani: "E' con sincera gratitudine che ricevo questo premio"

Il sindaco Ghinelli e l'assessore Comanducci hanno consegnato il riconoscimento dedicato alla memoria di Monsignor Angelo Tafi, giunto alla sua 17esima edizione

Il sindaco Alessandro Ghinelli e l'assessore Marcello Comanducci hanno consegnato questa mattina il premio Civitas Aretii 2020 a Flora Gualdani, ostetrica e fondatrice di Casa Betlemme.

Giunto quest'anno alla sua 17° edizione, il premio, dedicato alla memoria di Monsignor Angelo Tafi, ricercatore e studioso della storia della città, è stato istituito per riconoscere a personalità e realtà del territorio distintesi per ingegno, talento, impegno ed operosità, il loro ruolo di messaggeri di Arezzo oltre i confini della nostra geografia. 

 "Questa edizione del Premio è dedicata ad una donna la cui intera esperienza è stata, ed è, votata alla continua e silenziosissima tessitura di una rete a difesa della dignità e della sacralità della vita - ha detto il sindaco Alessandro Ghinelli nel suo intervento. - Una professione, quella di ostetrica, vissuta come missione, e un progetto, Casa Betlemme, nato ad Arezzo per accogliere la vita, accompagnarla, sostenerla, proteggerla. Flora Gualdani è protagonista di un'esperienza unica, che comunque la si pensi ha le caratteristiche della discreta straordinarietà che sta nel fare le cose grandi senza rumore. Una storia speciale, fatta di semplicità, dignità e libertà, e una vita intensa al servizio della vita: ha portato la sua professionalità e il suo carisma nel mondo, ma ha onorato questa città di un ritorno profondamente voluto tanto da legare tutta la sua esperienza ad Arezzo".

"Negli ultimi anni il premio Civitas Aretii è stato conferito a persone importanti ma anche molto note - ha detto l'assessore Marcello Comanducci. - La scelta che abbiamo voluto fare quest'anno, e che ha messo tutti d'accordo, è stata quella di orientarci su una figura importantissima per ciò che rappresenta, ma che non possiamo definire famosa. Questo perché ci convince l'idea che la grandezza possa essere declinata in tanti modi, e che questa possa appartenere anche a figure più riservate, ma non per questo meno importanti, e vorremmo che un premio come questo, possa servire a far conoscere persone straordinarie che hanno condotto vite da prendere come esempio per tutti noi. E Flora Gualdani merita senza dubbio di essere conosciuta".

 "E' con sincera gratitudine che ricevo questo premio. Non me l'aspettavo, ma è pur vero che se gli onori non vanno cercati, non vanno nemmeno rifiutati - ha dichiarato Flora Gualdani riscuotendo l'applauso del pubblico presente alla cerimonia -. Ho usato tutta la mia vita per servire la maternità a aiutare le donne. L'ho fatto andando in quelle parti del mondo dove ci fosse un'emergenza umanitaria, e a casa mia, dove le ho accolte senza alcuna discriminazione di provenienza e di fede, in nome di una religione che è sopra le religioni, e che è quella dell'amore materno. Ho dato la mia vita per aprire una strada in un campo spinoso e lasciare aperto un sentiero che altri spero continueranno a percorrere. Casa Betlemme oggi non è solo accoglienza, ma anche formazione e scuola di vita dove si educa al sapere e ai valori morali. Sono partita da sola, oggi sono affiancata da una rete straordinaria di volontariato e solidarietà. Se tornassi indietro rifarei tutto".

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