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Attivati posti letto covid all'ospedale del Casentino. I sindaci: "Erano preferibili soluzioni diverse. Vigileremo"

La Asl: "Da domani 10 posti letto per le cure intermedie. Nessuna chiusura delle normali attività ospedaliere". Vagnoli, presidente conferenza sindaci: "Accettiamo per senso di responsabilità"

Già nel mese di novembre 2021 l'azienda Ausl Toscana sud est, con un'apposita delibera di “Riorganizzazione dei posti letto destinati alla degenza ordinaria non intensiva/intensiva dei pazienti Covid”, aveva definito le modalità per una gestione appropriata del percorso Covid-19 con linee di indirizzo riguardanti setting assistenziali dei pazienti affetti da Covid-19 in ambito ospedaliero e in cure intermedie.

La delibera prevedeva la rimodulazione dei posti letto dedicati a pazienti che necessitano di assistenza nei setting di Cure Intermedie, con attivazione progressiva nei diversi ospedali della rete in ragione dell’andamento dei ricoveri ospedalieri nelle Aree Covid per acuti.

Considerando l'attuale fase di emergenza epidemica, che vede un aumento progressivo del fabbisogno e dei ricoveri all'ospedale San Donato (ospedale Covid di tutta la provincia di Arezzo) e la contestuale necessità di garantire una gestione fluida della dimissione di pazienti che non necessitano più di cure ospedaliere in un reparto per acuti, è stato previsto che all’interno dell’ospedale del Casentino vengano attivati, a partire da venerdì 7 gennaio 2022, alcuni posti letto di cure intermedie COVID. Inizialmente saranno messi a disposizione 10 letti, eventualmente ampliabili progressivamente fino ad un massimo di 20.

L'apertura dei letti di cure intermedie Covid, concertata e condivisa con il direttore della zona distretto Arezzo-Casentino-Valtiberina Evaristo Giglio e con il presidente della conferenza dei sindaci del Casentino Filippo Vagnoli, non determinerà la chiusura di nessuna attività ospedaliera ma soltanto una diversa allocazione dei posti letto di degenza per permettere l'organizzazione di un reparto con percorsi totalmente indipendenti dal resto dell'ospedale.

Con l'attivazione di questo nuovo setting si amplia in maniera equilibrata a livello territoriale la possibilità di gestire al meglio i percorsi dei pazienti Covid, che vedono l'ospedale San Donato di Arezzo come riferimento unico per il ricovero dei malati con sintomi gravi ed acuti e gli ospedali della Fratta di Cortona e del Casentino ugualmente impegnati nel fronte delle cure intermedie Covid.

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Cure intermedie Covid nell'ospedale del Casentino, la posizione dei sindaci

“Vista l’emergenza in atto e il grande numero di ricoveri degli ultimi giorni, per senso di responsabilità accettiamo questa decisione ma vigileremo affinchè i servizi ospedalieri ordinari continuino a funzionare nel modo migliore possibile”. Con queste parole i sindaci del Casentino rispondono alla Asl Toscana Sud Est in riferimento alla notizia sulla creazione di un Reparto Cure Intermedie dedicato ai malati di covid19 all’interno dell’ospedale del Casentino.

Filippo Vagnoli in qualità di presidente dell’articolazione zonale commenta: “Abbiamo appreso la notizia dai dottori Evaristo Giglio e Barbara Innocenti, rispettivamente direttore del distretto aretino e direttore degli ospedali riuniti. Ovviamente non siamo pienamente d’accordo, poiché in due anni di pandemia potevano essere trovate soluzioni diverse come esempio una struttura appositamente dedicata al covid19 fuori dagli ospedali stessi, come ho più volte sollecitato. Ciononostante nel rispetto del ruolo che ricopriamo e per senso estremo di responsabilità, anche alla luce dei nuovi numeri della pandemia nella nostra provincia, e considerato il fatto che né la Fratta né Arezzo riescono più a far fronte alle emergenze, prendiamo atto della cosa e accogliamo la decisione. Il nostro ospedale con i suoi seri professionisti sarà di aiuto alla provincia. Ovviamente come primi cittadini vigileremo in modo attento e puntuale sul funzionamento dei servizi ospedalieri cosiddetti ordinari, sul fatto che, una volta conclusa l’emergenza, i posti letto – 20 in tutto – tra Modica e Chirurgia – ritornino nel nosocomio di vallata e sul rispetto di tutti i malati”.

Si tratterà di 20 posti letto – riportano i sindaci dalla riunione avuta con i vertici Asl – che verranno presi in parte da Modica e in parte da Chirurgia. I posti di Modica verranno spostati temporaneamente nella struttura di Cerromondo. I malati che verranno destinati al Casentino sono alla fine della malattia, ma non possono ancora essere completamente dimessi. Ai sindaci è stato assicurato che i posti covid19 avranno un percorso a sé stante ben distinto dagli altri reparti ospedalieri e che nessun servizio ospedaliero subirà disservizi.

A questo riguardo i sindaci, pur nella preoccupazione sollevata dall’apertura d’urgenza del reparto casentinese, assicurano i cittadini che “sarà fatta una vigilanza puntuale sulla funzionalità degli altri servizi al fine di consentire anche ai malati non covid19, di avere cure adeguate e servizi funzionanti”.

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