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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Ponte Buriano, enormi radici di fico fanno lo sgambetto ai lavori. Crollo imprevisto in un muro: slittata la riapertura

Ci vorrà ancora tempo prima che Ponte Buriano venga riaperto. Forse fino alla seconda metà di settembre. Giorni preziosi, indispensabili per concludere i lavori che avrebbero dovuto essere terminati entro il 31 agosto. Ma gli imprevisti...

Ci vorrà ancora tempo prima che Ponte Buriano venga riaperto. Forse fino alla seconda metà di settembre. Giorni preziosi, indispensabili per concludere i lavori che avrebbero dovuto essere terminati entro il 31 agosto. Ma gli imprevisti, nell'attività di recupero di un'opera talmente antica e imponente, sono dietro l'angolo. O, in questo caso è proprio il caso di dirlo, dietro alla superficie del rostro.

Criticità delle quali si è parlato anche nel vertice in Prefettura sullo stato delle strade e dei ponti nel territorio aretino di lunedì.

Tre le sorprese riservate da questa estate di lavori: una parte del muro laterale di un rostro crollata; lo "spanciamento" di un altro muro (in pratica, una volta sollevate le pietre esterne, è stato scoperto che quella parte di costruzione non era a piombo); l'"invasione" di radici di una pianta di fico, del diametro di oltre 15 centimetri l'una. E mentre per i primi due "imprevisti" gli interventi da eseguire sono stati subito abbastanza chiari, per le radici le soluzioni non erano così scontate.

"Sono grandi - spiegano i tenici della Provincia - e occupano un considerevole spazio all'interno del rostro. La soluzione potrebbe essere dunque quella di farle seccare lentamente e poi riempire gli spazi vuoti. Per farlo però serve una variante ai lavori".

A seguito della necessità di questa variante, ma anche di fronte al fatto che i fondi regionali starebbero finendo prima del previsto, è avvenuto lo slittamento.

La speranza adesso è quella di riuscire a riaprire il ponte almeno al traffico leggero, nelle ultime settimane di settembre. L'ordinanza attualmente in vigore scadrà solo il 31 ottobre, ma i tecnici sono ottimisti e si augurano di riuscire a concludere prima il restauro dell'opera. Anche perché tra poche settimane l'acqua della diga dovrà tornare nell'alveo dell'Arno. E in quel caso sarà impossibile proseguire questa trance di lavori.

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