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Giovedì, 25 Aprile 2024
Il caso piscina / Giotto / Via Antonio Gramsci, 7

Piscina ancora chiusa, dal bilancio oltre 100mila euro di perdita. Scapecchi a Magara: "Che apra e poi parliamone"

Il palazzetto del nuoto è chiuso dal 20 gennaio, i tempi e i modi di riapertura non sono affatto chiari. Dalle posizioni no green pass agli aspetti economici sempre più pesanti. Il punto

Passano i giorni e l'unico dato di fatto al momento è che la piscina comunale è chiusa e che molti ragazzi non riescono ad allenarsi come dovrebbero e come vorrebbero. A disposizione c'è il centro natatorio di Subbiano che però non ha la capienza e le caratteristiche adeguate per sopperire a questa mancanza. 

Per tutto il resto, intorno alla lunga querelle sul Palazzetto del Nuoto di Arezzo, vige l'incertezza sia dei tempi che dei modi in cui potrà riaprire i battenti. Paradossalmente è avvenuto che, violando la normativa sul green pass il gestore ha tenuto aperto anche con una ordinanza di chiusura e quando è arrivata una deroga affinché gli atleti tornassero in vasca si è messo di traverso, per tutta una serie di motivazioni e sta continuando a tenerla chiusa.

Certo i processi di riavvio della piscina, di sanificazione, di manutenzione, avrebbero comunque ritardato di qualche giorno la riapertura, ma è evidente che c'è qualcos'altro che incide su questa storia. 

Il Centro Sport Chimera è il gestore del palazzetto del nuoto fino al 2042, anno in cui scade la convenzione che lega la società al Comune di Arezzo che ne è il proprietario. La storia è particolare perché questo immobile pubblico fu costruito all'inizio degli anni 2000 con il sistema del project financing cioè con una partnership pubblico-privata. La famiglia Maraga, insieme a Massimo Coli (presidente dell'associazione sportiva Chimera Nuoto) è proprietaria del Centro Sport Chimera dove Valter Magara ha il ruolo di amministratore unico. Sono sue le parole scritte nero su bianco nella relazione finale al bilancio d'esercizio approvato a giugno 2021 e che fotografa la situazione del 2020, il primo vero anno di pandemia che alle piscine è costato circa 7 mesi di chiusura.

Il 2020 "evidenzia una perdita d'esercizio di €103.433,21. Nella storia della nostra società è il primo esercizio che si chiude con una perdita. La nostra gestione, sempre improntata alla massima efficienza, al contenimento dei costi ed all'ottimizzazione dei ricavi nulla ha potuto di fronte ai provvedimenti governativi posti a protezione della salute pubblica per arginare la diffusione del virus covid-19. La perdita sopra evidenziata deriva dunque dal mantenimento delle quote di ammortamento che assommano ad € 111.098,23 di cui € 102.360,63 quale ammortamento della concessione dell'impianto a noi in gestione. Evidenziando che questo organo amministrativo non ha ritenuto opportuno sospendere gli ammortamenti come autorizzato dai DL in materia di covid in quanto la nostra concessione non ha avuto ulteriori proroghe ai piani di ammortamento in essere e per tanto la postergazione della quota 2020 non avrebbe avuto la certezza del recupero economico postumo."

Inoltre Magara scrive che "i contributi covid per l'esercizio 2020 ammontano ad € 18.201,00, somma irrisoria rispetto al danno economico causato da questo evento straordinario. Poste queste considerazioni vi invito ad approvare il bilancio d'esercizio chiuso al 31/12/2020 e la destinazione della perdita d'esercizio di € 103.433,21 in totale ammortamento mediante l'utilizzo del fondo di riserva straordinaria."

Insomma una situazione difficile, ma che certo non è migliorata in seguito alle posizioni prese dal gestore rispetto al mancato rispetto della normativa sul green pass che ha probabilmente provocato uleriori fuoriuscite di utenti dalla piscina.

Anche di questo l'assessore allo sport Federico Scapecchi ne ha parlato con lo stesso Magara. "All'indomani della firma della deroga per la riapertura ci siamo sentiti al telefono e ho dato la disponibilità dell'amministrazione a incontrarci per parlarne. Per adesso nessuno si è mosso, le vasche sono sempre vuote, noi quindi stiamo predispondendo una diffida che partirà nei prossimi giorni, un ulteriore atto che intima a riaprire la piscina comunale."

Dal canto suo l'amministratore unico del Centro Sport Chimera, nonostante la richiesta, non rilascia dichiarazioni in merito anche se l'ultimo bilancio parla da solo e quello dell'anno successivo che andrà in approvazione a giugno 2022 con i numeri del 2021 non potrà essere molto diverso, per non parlare dei costi del 2022 con l'impennata delle bollette in corso.

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