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Venerdì, 19 Aprile 2024
La risposta / Saione

Interventi al Pionta, D'Urso risponde al Centro Basaglia: "Raccogliamo le sollecitazioni, aperti al dialogo con tutti i soggetti"

"I temi evidenziati sulla socialità e sull’integrazione con la città nell’area del Pionta non sono di stretta competenza sanitaria ma devono costituire oggetto di coprogettazione con il Comune, la Provincia e l’Università. Naturalmente siamo aperti al dialogo con tutti i soggetti”

Il direttore generale della Asl Toscana sud est Antonio D'Urso risponde al Centro Basaglia che ieri aveva pubblicamente criticato il progetto per il Pionta che vede la realizzaiozne solamente di strutture sanitarie e non per la salute in generale. L'associazione che è la memoria storica dei tetti rossi di Arezzo e della riapertura delle porte del manicomio aveva criticato questa scelta e la mancanza di coprogettazione con gli altri enti. Non adeguato, secondo il Centro Basaglia, anche riportare il distretto della salute mentale nei luoghi che furono del manicomio. Questa la risposta di D'Urso.

“Raccogliamo le sollecitazioni che ci giungono dai rappresentanti dell’associazione Centro Franco Basaglia di Arezzo sugli interventi nell’area del Pionta. È noto come questa associazione svolge da tempo un ruolo meritorio e di stimolo sui temi che riguardano l'evoluzione di questa area così delicata e che porta con sé una storia importante e altamente simbolica per tutta la città. In questo quadro, prosegue il direttore D’Urso, proprio nell’occasione della conferenza stampa di presentazione del piano di lavori per  l’area del Pionta, abbiamo ribadito il ruolo che ha l’azienda e la volontà di dialogo con tutti i soggetti coinvolti. Con questo impegnativo programma di ben 13 milioni di euro di investimenti la sud est riconferma il suo ruolo sanitario e di cura, utilizzando al meglio le risorse pubbliche, con particolare attenzione ai pazienti. E’ chiaro che questo percorso porta con sé di conseguenza riflessioni legate alla socialità e alle dinamiche di convivenza tra strutture, come ad esempio l’università o i centri sociali, o all’utilizzo delle aree verdi. Temi questi ultimi che non sono di stretta competenza della Asl ma devono costituire oggetto di coprogettazione per l’area del Pionta con il Comune, la Provincia e l’Università. Senza dubbio, noi come azienda, conclude il direttore denerale D’Urso, cogliamo la sollecitazione dell’associazione e riconfermiamo la disponibilità al dialogo e al confronto con tutti, sia soggetti privati che pubblici. Per gli aspetti sanitari, il piano di lavoro già esposto doterà, in meno di quattro anni, l’area del Pionta di strutture all’avanguardia per la sanità aretina attese e di grande importanza per tutta la comunità.”

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