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Pionta, colle del degrado. Asl: "80mila euro per riqualificazione, continueremo a fare la nostra parte"

"Ad oggi i lavori, appaltati dal Comune di Arezzo, non sono ancora terminati". A parlare è il direttore generale della Asl Toscana Sud Est Enrico Desideri che ha scelto di intervenire circa l'attuale situazione che riguarda l'area del Colle del...

"Ad oggi i lavori, appaltati dal Comune di Arezzo, non sono ancora terminati".

A parlare è il direttore generale della Asl Toscana Sud Est Enrico Desideri che ha scelto di intervenire circa l'attuale situazione che riguarda l'area del Colle del Pionta.

Una premessa. La proprietà e competenza per quello che concerne lavori, manutenzione, decoro urbano e interventi di pubblica utilità, è divisa tra Comune di Arezzo, Università degli Studi di Siena e Asl Toscana a Sud Est. Questi sono i soggetti deputati al controllo dell'intera zona e, ognuno nel proprio raggio di azione, hanno l'obbligo di attuare operazioni necessarie alla riqualificazione del parco e delle strutture.

Recentemente, come troppo spesso accade, il Colle del Pionta è finito nuovamente sotto la lente di ingrandimento dell'attenzione pubblica per episodi di "ordinario degrado". Non è infatti un mistero per nessuno che il parco è teatro di fatti di microcriminalità e rifugio per tossicodipendenti che lo scelgono come nascondiglio per consumare eroina.

Ma non è tutto. All'enorme piaga del degrado sociale si unisce quella del degrado urbano e delle strutture che, per lungo tempo, sono state lasciate all'incuria del tempo. “Esiste agli atti un protocollo d’intesa del 2011, con un finanziamento di 80mila euro che abbiamo già erogato al Comune – dichiara Enrico Desideri, direttore generale della Asl Toscana sud est – in base a quanto concordato tra azienda sanitaria, amministrazione comunale, Provincia, Soprintendenza e Università. Un protocollo che ha l’obiettivo condiviso di definire interventi di manutenzione e riqualificazione dell’intera area del Pionta. Quei lavori, appaltati dal Comune di Arezzo e per i quali abbiamo erogato il finanziamento, ad oggi non sono ancora terminati. Ribadisco che come Asl non ci siamo mai tirati indietro e confermiamo il nostro interesse a portare avanti gli accordi presi”. Desideri ricorda che nell’accordo di programma sottoscritto nel 2014, era emersa forte la necessità di una gestione condivisa anche della manutenzione ordinaria dell’area, tanto che il Comune si era impegnato a predisporre un progetto annuale per le aree verdi e la viabilità per un massimo di 50mila euro, compartecipato al 40% da Comune, al 20% dall’Università e al 40% dalla Asl. “Ad oggi – continua Desideri – questo progetto è fermo. Stesso discorso per il progetto di illuminazione: ci siamo resi disponibili a cofinanziarlo ma di fatto il progetto che doveva predisporre il Comune non è ancora stato definito. Per quanto riguarda la palazzina dietro l’università, cioè la vecchia cucina dell’ospedale psichiatrico, non è ancora definita la sua destinazione d’uso. Al momento è transennata per motivi di sicurezza e sarà comunque cura dell’Azienda Sanitaria pulire l’area circostante". “La palazzina ex Sert invece – continua Desideri – è destinata a diventare Centro per l’Autismo, grazie ai finanziamenti che dovrebbero arrivare dal Governo attraverso il bando ‘Periferie degradate’. Il Comune ha fatto da tramite per la partecipazione e siamo in attesa di sapere quando arriveranno i contributi. Si tratta di 1 milione e mezzo che permetterebbe di realizzare un progetto molto importante”. Desideri ribadisce la massima disponibilità a portare avanti gli impegni presi in favore di un’area che è fondamentale per la città di Arezzo da un punto di vista sanitario, storico, aggregativo e sociale. “Faremo quanto ci spetta. Lo volevamo fare nel 2011 e ora più che mai – conclude il direttore generale – nel rispetto degli accordi e delle competenze degli enti firmatari del protocollo”.
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