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Piano rifiuti: 4 progetti aretini tra i promossi dalla Regione, Aisa: "Diamo priorità al recupero"

32 sono i progetti presentati nel contesto del bando indetto dalla Regione Toscana che hanno ottenuto seguito positivo. Tra questi ci sono i quattro aretini (uno per Csai di Terranuova Bracciolini e gli altri per Aisa Impianti)

Quattro progetti utili a ridefinire il ciclo dei rifiuti rendendoli risorsa utile per la collettività. Con questo obiettivo le aziende che si occupano della gestione degli impianti di raccolta e smaltimento nell'Aretino, Aisa Impianti e Csai, hanno preso parte al bando regionale per la definizione del piano per l'economia circolare. "Di fatto - ha specificato Giacomo Cherici, presidente di Aisa impianti - non abbiamo fatto altro che ribadire alla Regione i nostri piani riguardanti l’implementazione del biodigestore e della fabbrica della materia utile, quest’ultima, per la lavorazione degli scarti secchi. La partecipazione a questo bando ci consentirà di ottenere finanziamenti per sviluppare le idee in parte già operative nell'impianto di San Zeno".

Il piano per l'economia circolare della Toscana

Ma quali sono i contenuti del bando regionale? L'obiettivo primario espresso nel documento è arrivare entro il 2035 all'80-85 per cento di raccolta differenziata in tutto il territorio. Un incremento consistente ma, stando ai calcoli dell'assessorato toscano, possibile (al momento la media si attesta sul 65% di raccolta differenziata). Questo però non è l'unico traguardo agognato. Entro il prossimo decennio, il conferimento in discarica dovrà essere del 10 per cento abbassandosi di 24 punti percentuali. Il tutto nell’ottica di rendere la Toscana indipendente e capace di produrre prodotti di mercato con gli scarti. Il bando, al quale hanno risposto in 39 realtà, è un ulteriore passo in questa direzione. 32 sono i progetti che hanno ottenuto seguito positivo tra i quali, appunto, ci sono i quattro aretini (uno per Csai di Terranuova Bracciolini e gli altri per Aisa Impianti).

“Da tempo a San Zeno - specifica Cherici - abbiamo ottenuto l’autorizzazione all'implementazione dell’impianto. Sia chiaro, il nostro obiettivo è di evolverci da mero centro per la termovalorizzazione a centrale di recupero. In quest'ottica abbiamo aperto le porte a tutte le possibilità di recupero e non solo a quella dell'organico. I progetti che abbiamo messo in cantiere hanno l'obbligo di essere a regime entro e non oltre il 2024 per tanto abbiamo ci siamo già rimboccati le maniche per darci da fare. Mi preme sottolineare, a scanso di equivoci, che si tratta di attività per le quali abbiamo già avuto autorizzazioni e valutazioni positive da parte degli organi competenti. In passato il nostro obiettivo era quello di dotare il territorio di una centrale di approvvigionamento energetico, oggi vogliamo fare un passo in avanti ulteriore passando dall'essere un'azienda di smaltimento a centro di recupero di materiali".

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Economia Circolare. La proposta di risoluzione del gruppo Pd

“Proseguire nel percorso di formazione del piano per l'economia circolare prestando particolare attenzione a: obiettivo di arrivare ad una proposta impiantisca, all’interno del prossimo piano, basata su tecnologie affidabili e a basso impatto ambientale, in grado di garantire la piena autosufficienza regionale e un sostanziale equilibrio territoriale nella distribuzione degli impianti; portare avanti il previsto percorso di approfondimento e partecipazione sulle tecnologie e sugli impianti presenti nelle proposte di cui all’avviso pubblico, ricercando una sintesi tra le valutazioni tecniche sulle medesime proposte e la dovuta attenzione alle disponibilità e alle esigenze territoriali e sociali, al fine di costruire il maggior consenso possibile sulla dislocazione territoriale degli impianti; tenere aggiornato il consiglio regionale, a partire dalla commissione consiliare di riferimento, in merito ai prossimi passaggi e comunque prima che le proposte selezionate confluiscano nel quadro conoscitivo del prossimo Piano dell’economia circolare”.

Sono questi gli impegni da affidare alla giunta toscana previsti da una proposta di risoluzione che è stata presentata dal gruppo consiliare Pd a seguito della comunicazione svolta in aula dall’assessora all’smbiente Monia Monni “Esiti della valutazione di coerenza delle manifestazioni di interesse presentate all'avviso pubblico esplorativo per impianti di riciclo e recupero”.

"Siamo a un passaggio importante ma non definitivo del percorso che ci porterà entro alcuni mesi all’approvazione del piano regionale dell’economia circolare – spiega il primo firmatario della proposta di risoluzione, il capogruppo Vincenzo Ceccarelli – Abbiamo espresso apprezzamento per il lavoro qui fatto dalla giunta e per i contenuti della comunicazione dell’assessora cercando di dare un nostro contributo. Come abbiamo affermato già nelle precedenti risoluzioni approvate dal consiglio, crediamo sia opportuno ribadire la volontà di portare avanti la formazione del piano per l'economia circolare ricercando la massima condivisione territoriale e sociale possibile. Con l’obiettivo di prevedere una adeguata dotazione impiantistica per assicurare un sistema integrato sempre più efficiente, un miglioramento delle performance ambientali, sia per quanto concerne il recupero e riciclo dei rifiuti urbani e speciali, oltre che un sistema tariffario sostenibile per i cittadini e le imprese. Anche in questo senso è da considerarsi un elemento positivo del percorso sin qui intrapreso l’intenzione della giunta regionale di arrivare ad una necessaria distribuzione impiantistica su scala territoriale".

"La giunta – aggiunge Lucia De Robertis, presidente della commissione ambiente e territorio - intende portare avanti il percorso di approfondimento e partecipazione sulle tecnologie proposte, come già previsto nell’avviso pubblico, aprendo un primo confronto di merito con gli enti locali, le parti sociali, le categorie economiche, gli ordini professionali, le associazioni ambientaliste e la cittadinanza. Al termine, le proposte valutate coerenti con l’avviso confluiranno nel quadro conoscitivo del piano dell’economia circolare e saranno oggetto delle valutazioni in sede di vas. In commissione ambiente, anche con l’annunciata disponibilità della giunta regionale, porteremo avanti un percorso di approfondimento con i referenti tecnici dei progetti valutati come coerenti con le finalità dell’avviso pubblico e non faremo mancare il nostro contributo".

M5S: "Ad essere state riciclate sono solo le parole economia circolare"

L’opinione del Movimento 5 Stelle sulla relazione dell’assessora Monni sul piano regionale dei rifiuti è estremamente negativa. "La Toscana - si legge nella nota del Mov. firmata dalla consigliera Silvia Noferi - dovrebbe calcolare quanti rifiuti vengono prodotti ogni anno, di che tipo e, partendo da questo dato, pensare non solo a diminuirne le quantità ma anche come differenziarli in modo più preciso prima di procedere alla realizzazione degli impianti, perché affidarsi ad un avviso pubblico che chiede al mondo imprenditoriale quali impianti hanno da offrire senza dar loro un’indicazione su cosa serva per affrontare un certo volume dei rifiuti, è un metodo assai poco razionale. A parte la mancanza di dati tecnici sugli impianti proposti che dovremo acquisire con accesso atti, sarebbe importante sapere come verranno scelti questi impianti e chi valuterà se saranno rispondenti alle necessità della Toscana in termini di quantità e tipologia. Gli impianti da soli non possono risolvere il problema dei rifiuti se non abbiamo una buona raccolta differenziata, ossia materie prime seconde suddivise per composizione  e tipologia perché altrimenti è molto difficile il recupero e tantomeno il riuso; soprattutto per la frazione organica  è fondamentale puntare ad una maggiore qualità perché sono sempre più numerosi gli allarmi della presenza di plastiche nel sangue umano, segno evidente che è stata contaminata la catena alimentare. Il problema dei rifiuti non può essere affrontato solo a valle, quando i rifiuti sono ormai prodotti, ma è necessario introdurre meccanismi che ostacolino la produzione di imballi inutili all’origine In questo avviso pubblico ad essere state riciclate sono solo le parole, a cui è stato dato un significato diverso".

La posizione di Uil Toscana

"Prendiamo atto, solo dai giornali, che sono stati illustrati oggi ai tavoli istituzionali i risultati dell’avviso pubblico esplorativo per gli impianti di riciclo e recupero di rifiuti urbani. Siamo fiduciosi, però, che arrivi una convocazione quanto prima per sederci a un tavolo di confronto su questo tema delicato – commenta Paolo Fantappiè, segretario generale Uil Toscana -. Ci auguriamo che la proposta di nuovi impianti porti con sé anche un abbattimento della Tari. Ci domandiamo cosa ne sarà di quel 40% di rifiuti non riciclabili in virtù di discariche ormai quasi esaurite. Ci interessa capire quali sono i prossimi passi, i tempi e la fattività dei nuovi progetti. Per noi è fondamentale sapere come varierà a livello pratico il lavoro degli addetti del settore. Importanti anche il rispetto e l’applicazione dei contratti nazionali dei lavoratori, in particolare quello relativo all’igiene ambientale. Infine, riteniamo fondamentale nell’ambito smaltimento rifiuti una drastica riduzione del lavoro che viene dato in appalto". 

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