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Pensioni, salute e prestazioni sociali. 25mila iscritti dello Spi Cgil a congresso

25.357 iscritti. In tempi di crisi della partecipazione, il sindacato pensionati della Cgil continua ad andare controcorrente. Lo Spi conferma il più forte sindacato di categoria con una capillarità confermata dal numero delle sue Leghe. Sono 9...

25.357 iscritti. In tempi di crisi della partecipazione, il sindacato pensionati della Cgil continua ad andare controcorrente. Lo Spi conferma il più forte sindacato di categoria con una capillarità confermata dal numero delle sue Leghe. Sono 9 nella provincia di Arezzo: Monte San Savino, Cortona, Bibbiena, Foiano, Sansepolcro, Arezzo, Montevarchi, San Giovanni e Terranuova Bracciolini.

Lo Spi Cgil terrà il suo congresso provinciale lunedì 15 ottobre all'hotel Minerva di Arezzo. La relazione introduttiva sarà del Segretario Giuseppe Selvi e dopo i saluti degli ospiti, interverranno il segretario provinciale Cgil, Alessandro Mugnai; il Ddrettore dell'Inca, Giancarlo Gambineri; il presidente Federconsumatori, Pietro Ferrari e il responsabile Sunia, Andrea Ghiandelli, le conclusioni saranno della segretaria regionale dello Spi, Daniela Cappelli.

“I temi del nostro congresso si articoleranno su tre linee principali – annuncia Giuseppe Selvi. In primo luogo i temi generali che la Confederazione ha posto al centro di questo fondamentale appuntamento per l’intera Cgil. Quindi la condizione di vita dei pensionati in termini di reddito, salute, prestazioni sociali. Infine la realtà locale con la quale ogni giorno lo Spi Cgil si misura”.

Il sindacato pensionati Cgil è preoccupato, in particolare, del progressivo smantellamento della rete di servizi e di strutture, legate a bisogni e diritti generali, costruita faticosamente negli ultimi decenni e gestita da enti pubblici. “E’ preoccupante in alcuni settori, come l’istruzione e soprattutto la sanità ed il sociale, la tendenza, sempre crescente, di delegare ai privati la gestione di servizi essenziali, depotenziando il servizio pubblico in campi fondamentali per la tutela di diritti universali”.

Lo Spi Cgil chiede poi la diminuzione della tassazione del lavoro, la lotta all’evasione ed alla elusione fiscale. “Un fisco giusto, socialmente sostenibile, trasparente, è uno degli strumenti che servono ad aumentare la percezione di giustizia sociale e di equità ».

Centrale è il tema del diritto alla salute: “siamo di fronte ad una vera e propria emergenza che riguarda la sanità ed il sociale e che ha ridotto tutele e diritti in questo campo, determinando diseguaglianze nell’accesso ai servizi di prevenzione, cura e riabilitazione”.

L’aumento della popolazione anziana crea anche un aumento delle patologie legate alla non autosufficienza, alla cronicità, alla mancanza di prevenzione, al carenza di servizi di riabilitazione, mentre sarebbe necessaria una rete attiva di servizi territoriali, una normativa certa per la non autosufficienza, livelli adeguati di assistenza, presa in carico dei problemi legati alla cronicità.

Secondo lo Spi Cgil “occorre spostare l’ottica sul territorio, potenziare la sanità ed il sociale territoriale, i servizi extraospedalieri, affrontare con maggiore efficacia la questione ed il ruolo dei medici di medicina generale, per fornire risposte ai cittadini che hanno bisogno di assistenza e di cure. Quindi strutture residenziali e semi residenziali, case della salute, servizi di riabilitazione, medicina di iniziativa, continuità assistenziale, servizi per la non autosufficienza”.

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