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Pensioni, Cgil Cisl e Uil dal Prefetto: "La riforma per sbloccare il mondo del lavoro"

Riformare il sistema pensionistico per superare la legge Fornero, sbloccare il mondo del lavoro attuale dove non si entra e non si esce, perché si va in pensione sempre più tardi e si trova lavoro a 40 anni. Anche ad Arezzo, come nel resto...

Riformare il sistema pensionistico per superare la legge Fornero, sbloccare il mondo del lavoro attuale dove non si entra e non si esce, perché si va in pensione sempre più tardi e si trova lavoro a 40 anni.

Anche ad Arezzo, come nel resto d'Italia si è tenuto oggi il presidio di Cgil Cisl e Uil davanti alla Prefettura. I segretari confederali sono poi stati ricevuti dal Prefetto.

Queste le richieste dei sindacati al Governo:

abbassare l'età di accesso alla pensione reintroducendo una vera flessibilità in uscita e un intervento sui lavoratori precoci, anche per favorire il turnover e incrementare l'occupazione giovanile; trovare una soluzione definitiva per gli esodati e per l'effettiva applicazione dell'Opzione donna; riconoscere un diverso trattamento di accesso per tutti coloro che svolgono lavori gravosi (cavatori, edili, lavori notturni...).

La giornata di oggi in Toscana ha fatto parte di un'agitazione nazionale in cui Cgil, Cisl e Uil lanciano una vertenza previdenziale per chiedere al governo di individuare soluzioni adeguate ai molteplici problemi aperti dalla legge Fornero. In particolare è urgente una modifica strutturale che abbassi l'età di accesso alla pensione, reintroducendo una vera flessibilità in uscita e intervenendo sui lavoratori precoci. Ciò anche per favorire il turn over, quindi per incrementare l'occupazione giovanile, che nonostante i primi segnali di ripresa dell’economia resta stagnante a livelli da vero dramma generazionale. Va inoltre varata la settima salvaguardia per i lavoratori esodati, e consentita l'applicazione dell'opzione donna, misure entrambe che non hanno bisogno di nuove coperture, così come vanno sanati alcuni tra i più macroscopici “errori” della legge Fornero, come quelli sui macchinisti dei treni e su ‘quota 96’ della scuola.
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