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Parliamone a Casa Thevenin: gli incontri su bambini, famiglia e genitorialità

“Parliamone a casa Thevenin” è il ciclo di incontri organizzati da Fondazione Thevenin onlus, associazione Amici di Casa Thevenin, Cesvot e Afm, con il patrocinio del Comune di Arezzo, che si terranno a Casa Thevenin in via Sassoverde. Sabato 22...

“Parliamone a casa Thevenin” è il ciclo di incontri organizzati da Fondazione Thevenin onlus, associazione Amici di Casa Thevenin, Cesvot e Afm, con il patrocinio del Comune di Arezzo, che si terranno a Casa Thevenin in via Sassoverde.

Sabato 22 settembre alle 17 il tema sarà “Il difficile mestiere del genitore” con l’intervento del pedagogista Lorenzo Barbagli. Il 6 ottobre, sempre alle 17, la psicologa Elisa Marcheselli illustrerà uno studio particolare sull’uso consapevole delle tecnologie digitali mentre sabato 20 ottobre, stesso orario, il pediatra Giovanni Poggini parlerà di “Nutrizione e salute dei bambini”.

“Offriamo un’opportunità di confronto su argomenti attuali e importanti - ha dichiarato l’assessore alle politiche sociali Lucia Tanti - e mi sento di dire che l’invito a partecipare agli incontri può essere esteso a chiunque, non solo genitori o nonni. Perché ci piace pensare a Casa Thevenin come a un luogo aperto su tematiche che vanno discusse attraverso la collaborazione di professionisti che hanno molto da dire. L'obiettivo politico è puntare sulle aziende pubbliche di servizi alla persona, Casa di riposo Fossombroni e Fraternita dei Laici, e sulla fondazione in partecipazione Thevenin per una grande alleanza sul sociale in cui questi enti siano visti non solo come luoghi 'di difficoltà' o assistenza ma di risposta e conoscenza”.

“Casa Thevenin - hanno sottolineato Sandro Sarri e Valentina Romanelli, rispettivamente presidente e direttrice di Fondazione Thevenin onlus - ancora una volta si apre alla città per restituire risposte sul mondo dell’infanzia e dell’adolescenza. Risposte a 360 gradi a favore di chi ne ha bisogno senza per forza rientrare nell'universo del disagio”.

I professionisti che cureranno le conferenze hanno sottolineato come “quella proposta sia una riflessione pedagogica all'insegna di sostegno e formazione. La partecipazione dovrà essere dialogica e interattiva perché gli argomenti trattati, dal cyber-bullismo a un'ipotetica biblioteca della genitorialità, vanno condivisi e diffusi”.

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