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Parco di Cavriglia, 18 macachi trasferiti in Olanda. Gli animalisti della Leal: "Protocollo violato"

Da Cavriglia all'Olanda. "Nella giornata di domenica 31 luglio sono state completate tutte le operazioni necessarie - si legge nella nota del Comune di Cavriglia - per il trasferimento della colonia di diciotto macachi giapponesi dal Parco di...

Da Cavriglia all'Olanda. "Nella giornata di domenica 31 luglio sono state completate tutte le operazioni necessarie - si legge nella nota del Comune di Cavriglia - per il trasferimento della colonia di diciotto macachi giapponesi dal Parco di Cavriglia ad una delle oasi più attrezzate per l'accoglienza di specie di animali esotici del Nord D'Europa. L'operazione è stata condotta dall'Amministrazione Comunale in sinergia con la sezione di Arezzo Leal (Lega Antivivisezionista) e con le associazioni animaliste che affiancano il Comune di Cavriglia nella gestione del Parco, con il dottor Mauro Della Gatta, consulente veterinario del Comune di Cavriglia, con la sua collaboratrice la dott.ssa Giovanna Pelino, con il dottor Francesco Lucaccini, veterinario della Asl 8, e con l'equipe di quattro veterinari esperti nella cura di animali esotici dell'Associazione “Salviamo gli orsi della luna”, della Dott.ssa Carmen Aiello: Piero Laricchiuta, William Magnone, Marco Campolo, Umberto Cara. Altrettanto importante il contributo dell' "AAP - Rescue Centre for Exotic Animals di Almere", associazione no profit con sede in Olanda che da oltre 30 anni si occupa in maniera professionale dell'accudimento, della riabilitazione e della custodia di animali esotici e che gestisce vari centri di accoglienza dislocati in vari paesi europei tra cui il Parco Olandese dove verranno accolti i macachi".

L'Associazione - spiega il Comune - ha seguito passo dopo passo il trasferimento dei macachi, mettendo a disposizione la propria competenza, risorse ed un'equipe di veterinari professionisti. L'operazione appena conclusa al Parco di Cavriglia, vista la natura ed in numero di specie adesso in viaggio, rappresenta un unicum in Italia. Dopo averli custoditi e accuditi a proprie spese in maniera appropriata, seppur in condizioni di cattività e lontani dal loro ambiente naturale, l'Amministrazione Comunale ha dimostrato ancora una volta di avere a cuore la vita degli animali che vivono o hanno vissuto per anni nell'area naturale alle porte del Chianti. La sensibilità nei riguardi di quest'ultimi però, non è più corrispondente alle strutture che il Parco può offrire ed è giusto che per quasi tutte le specie, si riesca ad individuare luoghi migliori nei quali vivere, nutrirsi e riprodursi. Così dallo scorso anno è iniziato un lento ma progressivo spostamento di alcuni animali verso parchi naturali che è proseguito con il trasferimento appena completato dei macachi. Quanto all'orso, viste le dimensioni, l'età (38 anni) e le condizioni di salute, l'Amministrazione ha stabilito di accompagnarlo a miglior vita direttamente da dove si trova adesso, altrove sarebbe difficile un suo ambientamento.

L'obiettivo è quello dunque di avviare un percorso di valorizzazione del Parco attraverso il recupero delle aree verdi, la riqualifica della loro importanza archeologica che vede presenti nel territorio limitrofo antichi insediamenti etruschi e strade romane, e il rilancio della zona seguendo nuove sensibilità nei riguardi sia della natura che degli animali.

Macachi (2) Le critiche della Leal: "Il Comune non ha rispettato il protocollo"

I 18 macachi presenti nello zoo di Cavriglia, di proprietà del Comune, stanno per essere trasferiti in Olanda. La Leal, associazione promotrice del progetto di chiusura dello zoo (con decine di volontari impegnati negli ultimi due anni), comunica che l’amministrazione comunale non ha messo in atto le misure e gli accorgimenti proposti nel protocollo redatto - con la consulenza di veterinari esperti in primati - per garantire la sicurezza e il benessere degli animali in questa delicatissima operazione di cattura.

“La partenza è per noi un traguardo importante e una vittoria – spiega Bruna Monami, vicepresidente nazionale dell’associazione e responsabile della sezione di Arezzo - perché per gli animali si aprono le gabbie e vengono trasferiti come abbiamo chiesto con insistenza da tanto tempo, presentando uno specifico progetto e dando all’amministrazione i contatti internazionali con la AAP, “Rescue Centre for Exotic Animals” di Almere, dove i macachi potranno di fatto vivere in semilibertà. Per noi è una gioia che per loro possa iniziare una vita migliore. Ma anche le belle favole hanno a volte risvolti spiacevoli. Siamo quindi costretti a denunciare che non è stato seguito il protocollo indicato nel preventivo presentato al Comune e stilato con l’aiuto di esperti in primati consultati dalla LEAL. Il preventivo contemplava strategie particolari che, messe in atto, avrebbero consentito di limitare al massimo lo stress procurato agli animali, oltre a facilitare la cattura di un così nutrito gruppo di macachi. Nonostante nelle comunicazioni pubbliche del Comune venisse dato risalto alla collaborazione con un'associazione animalista, delle modifiche apportate al progetto la LEAL NON è stata avvisata impedendole quindi di fatto di ridiscutere l'accordo precedente. Questa mattina, all'inizio delle operazioni di cattura degli animali, ai rappresentanti locali e nazionali della Leal è stato impedito di entrare e nessun delegato ha potuto assistere a quanto si stava svolgendo all'interno del parco. Prendiamo quindi le distanze da metodi di cattura diversi da quanto era stato preventivato per garantire la sicurezza degli animali della colonia, dove tra l’altro è presente un cucciolo nato pochi giorni fa e qualche femmina potrebbe essere gravida. Anche dopo la partenza degli animali continueremo a tenerci informati sulle loro condizioni di salute e su eventuali danni riportati e agiremo di conseguenza”.

Ricordiamo che LEAL in quasi due anni ha trasferito circa 40 animali che ora vivono liberi in santuari e si è impegnata a pagare anche in futuro il loro mantenimento. Per il momento rimangono nel Parco lo struzzo e il bisonte americano, oltre a Bruno l’anziano orso. Su di loro continueremo a vigilare a titolo di volontariato e a denunciare qualsiasi situazione che possa mettere in pericolo il loro benessere.

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