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L'anniversario / Bucine

Un anno senza Paolo Rossi. La moglie: "Sono ancora arrabbiata con Dio"

In provincia di Arezzo Paolo Rossi aveva scelto di trasferirsi insieme alla famiglia. Nel comune di Bucine aveva trovato casa e creato il suo rifugio sicuro

Un anno senza Pablito. Tanto è trascorso da quando l'intero mondo del calcio, e non solo, venne sconvolto dalla notizia della morte del campione del mondo Paolo Rossi. Il 9 dicembre 2020 l'ex calciatore si è spento dopo aver combattuto come un leone contro un tumore ai polmoni che lo ha strappato alla moglie Federica e ai suoi figli. Ed è proprio la sua compagna di vita a ricordarlo e raccontare come tutto sia cominciato al rientro da una vacanza alle Maldive dove la coppia, insieme alla famiglia, aveva rinnovato i voti nuziali. “È iniziato tutto a marzo 2020. Ho notato che Paolo era dimagrito molto. Siamo andati a fare degli accertamenti che ci hanno dato, purtroppo, il verdetto che mai avremmo voluto sentire - spiega Federica Cappelletti - Ma non abbiamo mai perso la speranza, fino a un mese dalla morte abbiamo combattuto per cercare di vincere il nostro mondiale". La malattia di Paolo, così come riporta Today.it, è arrivata durante la chiusura per la pandemia che ha aumentato ancora di più il loro fortissimo legame“Abbiamo scoperto una nuova intimità. Durante il lockdown eravamo sempre e solo noi due e lui e si è affidato totalmente a me. È stato faticoso, ma è stato bello poter vivere il nostro amore anche durante quel periodo. Lui aveva capito tutto, ma a un certo punto ho iniziato a raccontargli mezze verità, perché volevo vederlo sereno e positivo. Paolo non parlava molto, ma ogni tanto mi abbracciava e piangeva. Nell’istante in cui il medico mi ha confermato che non c’era più niente da fare, ho voluto portare le nostre figlie a salutarlo. Paolo quando le ha viste si è illuminato e tutti e tre hanno capito che quella era l’ultima volta che si vedevano. Le bimbe sono delle guerriere, sono brave e sono molto orgogliosa di loro. Lui è sempre dentro di me. Sono ancora arrabbiata con Dio, ma il Papa mi ha detto che è giusto così perché anche la sofferenza è una forma di preghiera. Mi conforta il fatto che Paolo sia stato felice e amato fino all’ultimo. Non si è mai sentito solo”. Un dolore che la moglie del campione del mondo 1982 ha voluto raccontare in un libro ‘Per sempre noi due’.

Pablito e Arezzo

In provincia di Arezzo Paolo Rossi aveva scelto di trasferirsi insieme alla famiglia. Nel comune di Bucine aveva trovato casa e creato il suo rifugio sicuro. Ed è proprio dalla Valdambra che, nei mesi appena passati, si sono fatte sentire più che altrove voci di vicinanza al dolore della famiglia Rossi. Al campione è stato intitolato anche lo stadio comunale del capoluogo dove, come più volte raccontato, Pablito era sceso in campo per occasioni eccezionali e per partitelle con gli amici.

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