Panchine rosse per dire basta alla violenza di genere
L'iniziativa è quella promossa direttamente dal Comune di Terranuova Bracciolini
Oggi, 25 novembre, ricorre la giornata mondiale contro la violenza sulle donne, una giornata istituita dall’assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1999.
Dati ufficiali confermano che in Italia il fenomeno è in aumento, solo nei primi dieci mesi del 2019 sono stati 94 gli omicidi con vittime femminili, quasi uno ogni tre giorni; 142 le donne uccise nel 2018. In un’audizione alla commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio, l’Istat stima in 2 milioni le donne vittime di violenza fisica o sessuale.
“È necessario sensibilizzare la società, soprattutto i più giovani, a questo fenomeno di portata internazionale - afferma il vicesindaco Mauro Di Ponte - Per questo, è auspicabile cominciare dall’educazione dei più piccoli, affinché i ragazzi di oggi non diventino gli aggressori di domani. In questa giornata abbiamo deciso di installare 5 panchine rosse affinché l’attenzione sul tema resti accesa e viva, sempre per lo stesso motivo abbiamo scelto 5 luoghi simbolo: il resede dell’auditorium Le Fornaci, quello del plesso scolastico, il parco pubblico attrezzato, l’autostazione e la bocciofila”.
Il fenomeno della violenza sulle donne riguarda da vicino il nostro territorio a confermarlo è l’avvocato Piera Santoro, vice presidente del centro antiviolenza di Arezzo.
“Quest’anno, già al 31 ottobre abbiamo avuto 250 donne accolte nel nostro centro antiviolenza e siamo presenti con uno sportello di ascolto donna in tutte le vallate della provincia - racconta l’avvocato Piera Santoro - Il fenomeno locale purtroppo rispecchia un trend internazionale in crescita, però il dato positivo è ci sono sempre più donne che denunciano le violenze subite. L’attività di sensibilizzazione intrapresa ha come scopo quello di far emergere le donne, vittime di violenza, dalla paura e dal silenzio. Il nostro centro antiviolenza offre percorsi di accoglienza, case rifugio e percorsi di fuori uscita dalla violenza, oltre a gruppi di auto aiuto. L’invito che rivogliamo a tutte le donne è quello di denunciare, ma non necessariamente rivolgendosi alle forze dell’ordine, molto più semplicemente trovando il coraggio di raccontare quanto subito”.