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Ondata artica su frutta e ortaggi. Coldiretti: "Agricoltura ferita"

La primavera dovrebbe essere inoltrata ma non è così: gli sbalzi termici con il brusco abbassamento delle temperature, rischiano di compromettere i raccolti

A guardarsi intorno sembra di essere ripiombati in pieno inverno ma ad osservare attentamente gli alberi da frutto e le coltivazioni dei campi della nostra provincia, gli stessi ci ricordano che il calendario è girato sul mese di maggio già da qualche giorno. La primavera sulla carta dovrebbe essere inoltrata ma non è così, gli sbalzi termici con il brusco abbassamento delle temperature, rischiano di compromettere la produzione di frutta e ortaggi. Le campagne della provincia aretina sono state coperte dall’ondata artica di maltempo e gelo con l’arrivo del vortice polare che ferisce l’agricoltura della penisola, dopo un inverno caldo e siccitoso che ha fatto registrare temperature di 0,40 gradi superiori alla media storica e 1/3 di pioggia in meno. Se la neve in montagna è positiva per ripristinare le scorte idriche, la caduta della grandine a macchia di leopardo è l’evento più temuto dagli agricoltori in questo momento perché si abbatte sulle verdure e sui frutteti spogliando le piante e compromettendo irreversibilmente i raccolti, facendo perdere un intero anno di lavoro.

“Sono giorni molto frenetici in cui non ci fermiamo mai, nemmeno di notte, anche l’ultima trascorsa è stata in bianco – spiega Dante Moretti imprenditore agricolo di Civitella in Valdichiana dell’omonima azienda. Nei giorni scorsi abbiamo steso le reti anti-grandine che abbiamo poi tolto per prepararci a questa nottata in cui sapevamo che le temperature sarebbero scese molto e in alcuni casi anche sotto lo zero, toccando il - 1, e quindi ci siamo adoperati per mettere in campo il sistema anti-brina. Al momento non siamo in grado di valutare i danni che sembrano apparenti: aspettiamo qualche giorno, sperando che l’aumento delle temperature, così come previsto, possa tornare a livello stagionale e dare sollievo alle produzioni che oggi sono invece in grande difficoltà”.

L’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai diventata la norma e si manifesta con una più elevata frequenza di sbalzi termici significativi, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal caldo al freddo. Le anomalie climatiche, con il ripetersi di eventi estremi, sono costate all’agricoltura italiana oltre 14 miliardi di euro in un decennio tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.

A parlare è anche Natalino Bartoli dell’azienda agricola L’Ortolano della Valdichiana con sede a Foiano della Chiana: “Con l’allerta segnalata, grazie al sistema di messaggistica di Coldiretti il collaborazione con l’Università di Firenze, con il CNR e con il Consorzio Lamma, ci siamo preparati già dai giorni scorsi, abbiamo coperto le produzioni di ortaggi con il tessuto non tessuto per metterle in sicurezza, al momento non sono presenti danni visibili ma la produzione in termini di tempo ne risentirà moltissimo e quindi per i prossimi dieci giorni sarà difficile avere zucchine, asparagi, carciofi e fagiolini, aspettiamo ancora qualche giorno per capire e valutare sperando che questa ondata anomala sia l’ultima di una stagione che ci ha messo ancora una volta in difficoltà”.

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