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Nuovo Dpcm in arrivo. Zona rossa, arancione e gialla, così la classificazione regionale

Tre gli scenari enumerati che comporteranno misure restrittive specifiche in base all’andamento della pandemia da coronavirus

Tre scenari di rischio - rosso, arancione o giallo - e regioni sotto la lente degli esperti epidemiologi, comitati tecnici, protezione civile e amministratori. Così saranno individuate le zone da sottoporre a restrizioni e chiusure in base alle indiscrezioni, sempre più insistenti e accreditate, che riguardano i contenuti del prossimo decreto del presidente del consiglio dei ministri. L'atto è atteso per la giornata di quest'oggi, 3 novembre, e dovrebbe riportare le indicazioni sulle quali si muoverà l'intero Paese per limitare i contagi da Covid-19. 

Il nuovo Dpcm oggi e le regioni verso il lockdown totale

Come riporta Today.it, Conte ha annunciato chiusure differenziate tra regioni spiegando che l'Italia sarà divisa in tre zone che avranno un livello di rischio crescente, in base alle quali sarà il governo a decretare le chiusure. Questo servirà a superare l'incredibile situazione venutasi a creare con gli enti locali, che si sono rifiutati di assumersi la responsabilità del lockdown. Il nuovo Dpcm che oggi o al massimo domani vedrà la luce quindi: 

  • individuerà tre aree corrispondenti a tre scenari di rischio in base ai quali verranno varate misure via via più restrittive;
  • una fascia sarà quella delle regioni che si trovano già nello scenario 4 e dove le misure saranno varate contestualmente al Dpcm; 
  • la seconda fascia sarà riservata alle regioni a rischio alto ma che si trovano ancora nello scenario 3; qui le misure saranno meno restrittive;
  • la terza fascia sarà quella del resto del territorio nazionale;

Il calcolo sarà effettuato in base al report del ministero della Salute e dell'Istituto Superiore di Sanità e le aree diventeranno zone rosse (è possibile che i provvedimenti riguardino intere regioni) con un'ordinanza del ministro Roberto Speranza. Si tratterà di quello che è stato definito in più occasioni un "lockdown morbido" o "soft" che interesserà però gradualmente tutta l'Italia. Tra le misure attese ci sono:

  • Il coprifuoco, che dovrebbe scattare alle 21 (ma Conte ha parlato ieri di "tarda serata" aprendo quindi alla possibilità di fissarlo alle 22);
  • la Didattica a Distanza nelle scuole superiori e nell'ultimo anno delle scuole medie (anche questa misura è ancora in discussione); 
  • la chiusura anticipata o totale dei negozi non essenziali e dei pubblici esercizi come bar e ristoranti;
  • la riduzione della capacità dei trasporti pubblici al 50% annunciata già ieri alla Camera dal premier

La mappa delle regioni a rischio lockdown con il nuovo Dpcm

In base alle nuove regole la sera si potrà uscire solo per motivi di lavoro, salute o comprovata necessità e si dovrà compilare un'autocertificazione. I centri commerciali resteranno chiusi nei festivi e nei pre-festivi mentre resteranno aperti alimentari, farmacie e tabacchi. La Didattica a Distanza al 100% lascerà a casa un altro milione di studenti. Sandra Zampa, sottosegretaria alla Salute (Pd) poco fa su Rai Radio1 all'interno di Radio anch'io condotto da Giorgio Zanchini ha detto che il nuovo Dpcm "arriverà entro stasera. È abbastanza complicato, cercare di fare una misura sartoriale basata su zone è uno sforzo grandissimo che stiamo facendo. Il tentativo è quello di non paralizzare il paese, voglio che sia chiaro. Non sarà un lockdown rigido, sarà simile al modello tedesco, un lockdown light. Quello che è davvero rilevante di questo Dpcm è che vorremmo lasciarci alle spalle questa discussione su chiudere non chiudere. È bene che d'ora in poi i cittadini sappiamo che se ci sono alcuni criteri e che se alcuni livelli verranno superati, allora si prenderanno provvedimenti. In merito alle parole di Crisanti - il quale ha detto che c'è il rischio che le Regioni trucchino i dati, ndr - , io spero e credo di non vivere in un pese dove i presidenti di Regione truccano i dati. Voglio credere che nessuno arrivi a questo".

Lockdown Italia: la mappa delle regioni a rischio

Quali sono le regioni a rischio lockdown totale? Quelle che rischiano di dover adottare le misure più restrittive, compreso il lockdown generale, sono Lombardia, Piemonte e Calabria che hanno un indice di contagio Rt sopra l'1,5 (di fatto è anche sopra 2) e una trasmissione incontrollata del coronavirus e di Covid-19. Per loro sono in preparazione dai lockdown locali a livello provinciale per almeno 3 settimane alla limitazione della mobilità individuale fino alla chiusura dell'intera Regione ad eccezione delle attività essenziali. In questa fascia si è già posta, autonomamente, la provincia di Bolzano: dopo aver lasciato aperti bar e ristoranti in contrasto con il Dpcm del 24 ottobre, ora ha annunciato un lockdown di 3 settimane. 

In seconda fascia ci sono invece tutti quei territori in cui il fattore di rischio è compatibile con lo scenario 3 , con un Rt tra 1,25 e 1,5 e una "trasmissibilità sostenuta e diffusa con rischi di tenuta del sistema sanitario nel medio periodo". In questo caso sono previsti interventi "lievemente meno restrittivi" ha detto il premier. Quali? Chiusura di attività, limitazioni alla mobilità in comuni e province, chiusura di scuole e università in base alla situazione epidemiologica. Nell'ultima fascia, la terza, finiranno invece tutte le Regioni che hanno un indice di rischio compatibile con lo 'scenario 2', dove l'Rt è tra l'1 e l'1,25. Stando all'ultimo monitoraggio disponibile, in questa fascia oggi ricadrebbero solo la Basilicata (1.04) e la Sardegna (1.12). La Stampa spiega oggi cosa succede quando una regione entra nella fascia definita da Conte «a rischio alto»: 

Prima di tutto chiudono tutti i negozi che vendono beni non essenziali, come quelli di sport, abbigliamento, scarpe, oltre che bar, ristoranti e pasticcerie, ma anche parrucchieri, centri estetici, pasticcerie e gelaterie. Restano aperti invece negozi di generi alimentari, supermercati, farmacie, edicole. Ma anche ferramenta, meccanici, carrozzieri.

Sulle scuole la trattativa nella notte era ancora in corso, ma il compromesso sembrerebbe quello di lasciare aperte solamente materne, elementari e prime medie.

La grande differenza rispetto al lockdown di primavera è che le fabbriche resteranno tutte aperte, così come le aziende agricole, gli allevamenti e gli stabilimenti di macellazione. Insomma stop alle vendite, ma la produzione va avanti. Al ristorante non ci si potrà più sedere ma sarà possibile ordinare il cibo da farsi consegnare a casa o al lavoro. Che dovrebbe andare al 100% in smart working negli uffici pubblici ed essere fortemente raccomandato nel privato.

Zona rossa, arancione e verde: come sarà divisa l'Italia nel lockdown "morbido"

Il Dpcm in arrivo oggi martedì 3 novembre?

C'è poi la divisione di fatto dell'Italia in tre parti. Zona rossa, zona arancione e zona verde. Nella zona rossa saranno aperte solo le industrie e le scuole fino alla prima media e le misure restrittive saranno: 

  • Didattica a distanza a partire dalla seconda media;
  • Stop alle attività economiche non essenziali;
  • Apertura delle attività industriali;
  • Spostamenti con autocertificazione.

Nella zona arancione ci sarà una serrata per bar e ristoranti. Le nuove regole saranno:

  • I locali restano chiusi;
  • Salvi parrucchieri e centri estetici;
  • Didattica a distanza per le superiori;
  • Stop ai musei e coprifuoco alle 21

Nella zona verde invece ci saranno meno shopping nei weekend musei chiusi, trasporti più vuoti:

  • I centri commerciali chiusi nel week-end;
  • Tutti in casa dalle 21;
  • Didattica a distanza per le superiori;
  • Trasporto pubblico locale dimezzato

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