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Confesercenti, Valeria Alvisi:"L'incertezza del futuro la paura più grande, nel 2020 persi 12 punti Pil"

Il nuovo direttore è stato eletto all'unanimità e succede a Mario Checcaglini che ha lasciato l'incarico dopo 30 anni. Alvisi è la prima donna ai vertici dell'associazione di categoria aretina

Valeria Alvisi è il nuovo direttore della Confesercenti Arezzo, prende il timone lasciato dallo storico direttore Mario Checcaglini dopo 30 anni. Alvisi è stata eletta all'unanimità dalla presidenza che ha visto la conferma di Mario Landini, come stabilito dalla assemblea provinciale.

Valeria Alvisi è in Confesercenti dal 2003 ed è la prima donna ai vertici dell'associazione aretina, una doppia soddisfazione per lei. 

"E' un percorso iniziato tanti anni fa, la mia esperienza in Confesercenti nasce nel 2003 subito dopo la conclusione del mio percorso universitario. Conosco bene l'associazione, è una soddisfazione perchè è anche un riconoscimento dell'impegno e del lavoro che ho fatto all'interno della struttura. Un percorso avviato da un po' di tempo che continuerà in linea con quello tracciato dal direttore Checcaglini che è un punto di riferimento storico".

Un incarico che arriva nel momento più difficile da punto di vista sanitario legato al Covid e alla conseguente crisi economica.

"Si è un momento parecchio complicato quindi una persona si fa carico di tutti i problemi aggiuntivi che ci sono nati nell'ultimo anno e mezzo con il Covid. Le aziende non stanno bene e quindi l'associazione ha la necessità di lavorare al fianco degli imprenditori per supportarli in tutti i modi questo è possibile farlo. Il lavoro da fare è tanto, la responsabilità è molteplice però credo che si possa guardare ai mesi che abbiamo davanti con ottimismo, quindi credo che si vada verso una soluzione di questo periodo e credo che nei prossimi mesi il lavoro ripartirà e ci sono tutte le condizioni per far bene".

Mario Landini è stato confermato presidente provinciale, un mandato che arriva in continuità con il precedente.

"E' una figura con cui ho già collaborato naturalmente da prima e continua in un segno di continuità del lavoro svolto fino ad ora, è una conferma che va in questa direzione".

Doppia soddisfazione, in quanto è la prima donna ai vertici di Confesercenti Arezzo.

"Oltre la mia soddisfazione personale naturalmente credo che sia un segnale importante perchè la difficoltà di poter portare avanti impegni di responsabilità per una donna sono indubbiamente maggiori per tutti i problemi che ben conosciamo di conciliare dei tempi e però questo mio incarico vada nella direzione di rappresentare che questo è possibile e l'importante sia l'impegno personale grazie anche ad una struttura che lo consente, ma anche che con la determinazione i risultati si possono raggiungere, ma rappresenta un segnale positivo in generale anche per le difficoltà che le donne hanno ancora oggi nel vedere riconosciuto il proprio impegno che non è automatico e scontato che si traduca in un riconoscimento formale. Nonostante questo credo che siamo all'interno di un cambiamento sociale e culturale che sta portando al superamento di queste criticità. Ci credo e lavorerò in quest'ottica perchè è importante che venga riconosciuta la qualità delle persone e le donne in questo senso credo che abbiano tante qualità da poter affermare".

Un anno difficile che ha accentuato le difficoltà dei numerosi associati di Confesercenti.

"Le difficoltà dei nostri associati nell'ultimo anno e mezzo sono tutte legate al Covid poi comunque questa emergenza sanitaria è arrivata dopo un periodo tutt'altro che florido. Arrivavamo già da anni di stagnazione, quello che si è perso nell'ultimo anno in Toscana è un 12 punti di Pil, che riporta la nostra regione indietro di 25 anni e ci vorrà del tempo per recuperare questa perdita che abbiamo subito. Le difficoltà sono tante e le preoccupazioni maggiori sono quelle di poter riniziare a lavorare e poter vivere la propria impresa in una situazione di normalità con la possibilità di programmare il lavoro facendo investimenti senza il dubbio di incorrere in nuove chiusure imposte. La difficoltà principale delle imprese non solo è stata il dover star fermi, ma l'incertezza del futuro che è drammatica".

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