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Scuola e pandemia

Ritardi nei voucher e nei tamponi, caos nella scuola. Il ministro pensa alle semplificazioni

Numerose segnalazioni di disguidi in questi giorni: i ritardi si accumulano e impediscono agli studenti di frequentare con continuità le lezioni in presenza. Nei giorni scorsi intanto l'Asl aveva chiarito sul tampone al T0

"Ma le vogliamo cambiare un po' queste regole? Tracciamenti con mega ritardi, tamponi T0 e T5 che vengono fatti a T6 e T10 o più, bambini in autosorveglianza perenne per i vari incroci con scuola e sport, farmacie che se le chiami per un tampone ti rimandano a giorni e giorni dopo... così non funziona più!".

"Se hai un figlio che fa la primaria e ha un compagno di classe positivo devi andare a procacciarti un tampone da un'ora all'altra in una farmacia che accetti il famoso voucher emesso dalla scuola. Le farmacie sono piene fino alla prossima settimana, alcune staccano il telefono, allora ti spediscono alla comunale dove mettersi in fila fino a che non sono smaltiti gli appuntamenti. il tutto da ripetere 5 giorni dopo. Ma il nostro caro Ministro quando si deciderà a fare un salto tra i comuni mortali?"

E' questo il tenore delle segnalazioni che arrivano in queste ore ad Arezzo frutto di procedure interpretabili, norme non chiare, sistema sopraffatto dal numero di casi da trattare. E nella scuola non sono in realtà i numeri dei positvi a complicare la situazione, ma i controlli di varia natura attraverso i tamponi e gli agognati voucher per il T0 che sempre più assomigliano a tamponi di fine quarantena.

Ed è un passaggio fondamentale perché come aveva chiarito l'Asl serve il risultato negativo del T0 per poter tornare in classe.

Se l'obiettivo del Ministero dell'Istruzione era quello di mantenere la continuità scolastica in presenza il più possibile nella pratica questo non sempre si sta verificando. Per correggere le numerose storture dovrebbe arrivare una semplificazione accompagnata dalla spiegazione della messa in pratica del trattamento dei casi di Covid che si verificano tra chi frequenta i vari gradi della scuola.

Anche ad Arezzo in questi giorni le segnalazioni di disguidi sono molto numerose. E per le famiglie è anche incomprensibile il perché figli che frequentano le elementari e hanno doppia dose di vaccino debbano fare una quarantena di 10 giorni con tampone finale prima di poter tornare in classe. E' vero che la convivenza con il virus sta cambianto velocemente, ma il sistema non riesce a mantenere il passo. 

Sono di poche ore fa le ultime dichiarazioni del Ministro dell'Istruzione Bianchi che annuncia semplificazioni dei protocolli per rientrare in classe e l'introduzione di regole differenziate per vaccinati e non anche nella scuola primaria. Sempre secondo il Ministro "molte delle problematiche sono date da letture differenziate a livello territoriale dalle stesse autorità sanitarie”.

Le probabili novità per la scuola

Niente certificato medico per il rientro a scuola degli studenti, dopo il Covid, di medie e superiori. Basterà un tampone antigenico o molecolare negativo. Sarebbe questa la semplificazione principale in arrivo in questi giorni da parte del governo secondo le anticipazioni di Today.it. Ci sono troppe difformità infatti tra la circolare del Ministero della Salute del 30 dicembre e quella successiva, congiunta con il Ministero dell'Istruzione dell'8 gennaio. Una riflessione è in corso anche sull'uso delle mascherine, è probabile che venga esteso quello delle Ffp2 anche per gli alunni di medie e superiori in regime di autosorveglianza che quindi restano in classe in presenza. Queste si aggiungerebbero al personale della scuola che già le hanno a disposizione dove sono presenti bambini e alunni esonerati dall’obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie

Tra le altre semplificazioni allo studio si ipotizza lo stop al  tampone per gli studenti vaccinati, in regime di autosorveglianza e senza sintomi. Quindi si resta in classe, con l’obbligo di indossare la mascherina Ffp2 per almeno 10 giorni. A medie e superiori infatti le nuove direttive prevedono che con due casi di studenti positivi in classe scattino misure differenziate in funzione dello stato vaccinale: per i non vaccinati o per chi lo è da più di 120 giorni è prevista la Dad, mentre per i vaccinati si proseguono le lezioni in presenza con l’autosorveglianza e l’utilizzo di mascherine Ffp2. Ebbene, solo per questi ultimi, si chiarirà che non è necessario fare tamponi per stare in classe.

Allo studio anche l'ipotesi della riduzione delle quarantene da 10 a 7 giorni e la modifica del sistema del T0 e T5.

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